Web – “Advert.dll è un motore pubblicitario che scarica banner e li mostra all’utente. Tiene anche conto del numero di banner mostrati (dal numero di banner che compaiono sul programma che ho creato deriva quanto io sono pagato)”. Inizia così una email firmata dall’autore di NetVampire , software per il downloading che lavora con Aureate Media per la pubblicità, in cui Alex Shovkoplyas difende il proprio programma e, più in generale, i software Aureate.
Questi programmi, come Go!Zilla e altri, sono da tempo accusati di essere “spyware”, ovvero sistemi in grado di catturare dati dall’utente senza avvertirlo.
“So che ci sono voci – continua Shovkoplyas – che questa dll sia spyware, ma non è vero. Da quando hanno iniziato a circolare queste voci sono stati fatti due studi indipendenti, uno da Richard Smith, esperto di sicurezza, e un altro da Network Associates, celebre società antivirus. Entrambi hanno concluso che Aureate non viola la privacy né ruba le informazioni”.
Appassionata difesa, dunque, che però non cita lo studio condotto da F-Secure, celebre società di sicurezza scandinava, secondo cui non ci sono certezze su quello che realmente fa advert.dll e le altre librerie installate dai programmi realizzati da Aureate o che comunque sono distribuiti da Aureate. Nè cita le note opinioni di esperti di primo piano come Steven Gibson , uno dei più attivi ricercatori in materia di spyware.
Ad ogni modo, Shovkoplyas nella sua mail fa correttamente notare che NetVampire può essere utilizzato anche in versione senza banner, cosa che non richiede l’installazione della dll né il check se la dll sia o meno presente sul computer. E se non si utilizzano altri programmi che hanno bisogno di quella dll, Shovkoplyas suggerisce di usare il Radiate Remover per eliminare “il gestore pubblicitario”.
Infine lo sviluppatore di NetVampire rimanda ad una pagina redatta da Aureate nella quale, in sostanza, si bollano come bufale i “rumors” che girano sullo spyware e si spiega come funzionano, ufficialmente, i software dell’azienda. C’è anche il link alla pagina della policy sulla privacy di Aureate.
Visto il “peso” di chi contesta Aureate, però, quella pagina non pare sufficiente a dissipare i dubbi di chi è naturalmente attento nel difendere la propria privacy online, uno dei compiti più ardui per un utente Internet.