In attesa di conoscere il verdetto del processo relativo al motore di ricerca, Google ha ottenuto un primo importante successo per quanto riguarda le modalità di esecuzione del processo sul presunto monopolio nel mercato dell’advertising online. Le parti verranno ascoltate solo dal giudice, non da una giuria.
Google ha già pagato 2,3 milioni di dollari
Il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti e i procuratori generali di otto stati hanno denunciato Google per abuso di posizione dominante nel mercato della pubblicità online. L’azienda di Mountain View avrebbe violato lo Sherman Act, imponendo i tool per l’advertising, manipolando le aste e ostacolando la concorrenza.
Google ha chiesto un giudizio abbreviato per evitare il processo. Nel frattempo, un giudice federale ha approvato una richiesta che potrebbe cambiare l’esito finale. L’azienda californiana ha pagato circa 2,3 milioni di dollari per i danni che avrebbe causato, senza tuttavia ammettere la colpevolezza. Questa somma è tre volte superiore a quella chiesta dal Dipartimento di Giustizia.
La giudice Leonie Brinkema ha deciso che i danni non sono più parte del processo, quindi non è più necessaria una giuria. Le prime udienze sono state fissate per il 9 settembre. Come visto nel processo terminato con la vittoria di Epic Games, l’esito è imprevedibile quando c’è una giuria. Google ha pertanto ottenuto un importante punto a suo favore.
Sullo stesso argomento è stata invece approvata una class action nel Regno Unito. Il Competition Appeal Tribunal ha deciso che il procedimento collettivo può continuare. Migliaia di aziende affermano di aver subito perdite per 13,6 miliardi di sterline.