Advertising: Google permetterà il fingerprinting

Advertising: Google permetterà il fingerprinting

A partire dal 16 febbraio 2025, Google permetterà agli inserzionisti di usare il fingerprinting (in particolare l'indirizzo IP) per tracciare gli utenti.
Advertising: Google permetterà il fingerprinting
A partire dal 16 febbraio 2025, Google permetterà agli inserzionisti di usare il fingerprinting (in particolare l'indirizzo IP) per tracciare gli utenti.

In attesa di conoscere il futuro dell’iniziativa Privacy Sandbox, Google ha annunciato una novità per gli inserzionisti che entrerà in vigore dal 16 febbraio 2025. Le nuove policy delle piattaforme di advertising consentiranno il tracciamento degli utenti tramite fingerprinting. L’Information Commissioner’s Office (ICO) del Regno Unito, equivalente al Garante della privacy italiano, ha dichiarato che questo cambiamento è irresponsabile.

Inserzioni basate sull’indirizzo IP

Nell’annuncio riservato agli inserzionisti vengono anticipate le novità considerando l’evoluzione del settore. Google sottolinea che oggi esistono nuove tecnologie in grado di proteggere la privacy degli utenti, tra cui l’elaborazione on-device e gli ambienti di esecuzione fidata.

Allo stesso tempo sono aumentati i dispositivi che supportano le inserzioni pubblicitarie, come smart TV e console da gioco. Le aziende che avviano campagne pubblicitarie devono valutare la loro efficacia. Le nuove policy, che entreranno in vigore dal 16 febbraio 2025, consentiranno di usare il fingerprinting.

Questa tecnica prevede il tracciamento degli utenti attraverso la raccolta di informazioni hardware e software del dispositivo. Viene quindi generato un identificativo unico per utente/dispositivo. In pratica è come una versione potenziata dei cookie di terze parti. A differenza di questi ultimi, il fingerprinting è difficile da bloccare e gli utenti non possono negare il consenso. Una delle informazioni che potrà essere sfruttata è l’indirizzo IP.

L’ICO ha dichiarato che questa modifica alle policy è irresponsabile. Si tratta chiaramente di una violazione della legge sulla privacy. Gli utenti devono essere informati, fornire il consenso e poter esercitare i loro diritti, tra cui quello della cancellazione dei dati. Se ciò non avverrà, l’autorità avvierà un’indagine.

Fonte: The Guardian
Link copiato negli appunti

Ti potrebbe interessare

Pubblicato il
23 dic 2024
Link copiato negli appunti