Dopo aver fotografato i risultati record dell’advertising online nel corso del primo trimestre del 2010, PricewaterhouseCoopers torna alla carica preannunciando un futuro in crescita costante e il probabile sorpasso della pubblicità in rete su quella dispensata dalle pagine della carta stampata. Entro pochissimo tempo gli ad online diverranno il secondo mercato pubblicitario statunitense dietro solo a quello televisivo .
Nel 2009, dice PwC, i ricavi dell’advertising online sono cresciuti sino a raggiungere i 24,8 miliardi di dollari complessivi mentre quelli della pubblicità su riviste e giornali sono crollati di un notevole 28,6% sino ai 24,8 miliardi. Stando così le cose, e prospettandosi la crescita del mercato telematico fino ai 34,4 miliardi entro il 2014, lo storico sorpasso del web sulla stampa non è poi molto lontano e si misura nell’ordine di mesi.
“Nel corso dei prossimi 5 anni – chiosa PwC – le tecnologie digitali aumenteranno progressivamente il loro impatto su tutti i segmenti dei media mentre la trasformazione digitale continua a espandersi e a intensificarsi”. “L’incerto background economico non ha rallentato il ritmo del cambiamento – continua PwC – che è stato molto più veloce di quanto previsto 12 mesi fa”.
Al notevole risultato dell’advertising in rete andrebbe poi sommato quello mobile, che PwC non ha ancora preso in considerazione ma che dovrebbe crescere dai 414 milioni di dollari al miliardo e mezzo circa del 2014 .
Al centro di questa progressione ci sono l’utente-consumatore e l’accresciuta possibilità di accesso via banda larga a contenuti e relativi comunicati pubblicitari, dice PwC. È anche considerando la centralità dell’utente e delle sue reti sociali che Nielsen Company e McKinsey & Co. pensano ad avviare iniziative comuni capaci di tenere in debita considerazione i dati e i trend che scaturiscono dai social media.
La joint venture tra le due società si chiama NM Incite, e nasce con il compito ben definito di meglio tracciare la potenziale audience pubblicitaria misurando il “rumore” che suscitano determinati brand all’interno dei social network.
Alfonso Maruccia