San Francisco (USA) – I legali di Google sono riusciti a mettere al riparo la colossale multinazionale californiana da una pesantissima accusa per violazione di marchio registrato . Il protagonista di questa battaglia legale, nata più di un anno fa su iniziativa della compagnia d’assicurazione GEICO , è sempre AdWords: la gallina dalle uova d’oro, il sistema pubblicitario basato su parole chiave che sostiene l’incredibile sviluppo di Google.
I rappresentanti delle due aziende hanno così deciso di liquidare il problema in maniera completamente autonoma, al di fuori di qualsiasi tribunale. Nonostante una sentenza a favore di Google emessa nel 2004 da un giudice della Virginia, GEICO avrebbe potuto comunque procedere per richiedere un cospicuo risarcimento danni : un problema in grado di gettare il gigante di Mountain View in un vortice di guai. I termini dell’accordo tra GEICO e Google non sono stati rilasciati né commentati dai portavoce dei due contraenti.
Le pretese del gruppo assicurativo avrebbero potuto far vacillare la struttura profonda di AdWords: ma non è la prima volta che gli ottimi guadagni garantiti dal sistema pubblicitario, utilizzato da una miriade di partner privati e pubblici, rischiano di traballare per polemiche legate all’uso di parole chiave protette da trademark . Molte agenzie di marketing online si avvalgono di svariati trucchi per ingannare il sistema che regola la contestualizzazione degli annunci testuali: un esperto può aumentare la rilevanza di un determinato indirizzo sfruttando abusivamente marchi registrati. Un caso assai noto è quello delle controverse “farmacie online”, che spesso utilizzano il nome di noti preparati farmaceutici per incrementare la visibilità.
Il raggiungimento di questo importante accordo mutuale con GEICO placa soltanto uno dei vari soggetti in conflitto con Google : talvolta il motore di ricerca è accusato di negligenza – il fronte dell’accusa, assai variegato, appare compatto nel sostenere la scarsa sensibilità di Google nei confronti della questione. Sono ancora molte le aziende che cercano di incastrare il motore di ricerca, aggrappandosi alle norme sui marchi registrati. In Francia, ad esempio, un tribunale civile ha condannato Google a pagare circa 75.000 euro per risarcire varie e ripetute violazioni di trademark .
Tommaso Lombardi