L’advertising online, e in particolare quanto spende ogni singola azienda sulla piattaforma dedicata di Google , era rimasta zona grigia: ora, invece, è stato divulgato un documento interno riservato di Google che contiene le spese effettuate dai clienti Google su AdWords nella prima metà del 2010.
I dati così ottenuti non riguardano in realtà tutti gli inserzionisti di Mountain View, ma solo una fetta che corrisponde ad una spesa semestrale di 574 milioni di dollari dei 23 miliardi di fatturato globale annuale del servizio.
In generale, sono 47 gli inserzionisti che hanno speso nel solo mese di giugno più di un milione di dollari, 71 che hanno pesato tra i 500mila e il milione di dollari e 357 che hanno avuto una spesa compresa tra 100mila e 500mila.
Parlando, nello specifico, del mese di giugno si nota come BP sia passata dallo spendere nell’advertising sul motore di ricerca appena 57mila dollari al mese, a sborsarne circa 3,6 milioni nel momento più grave del disastro del Golfo del Messico. Nel tentativo, quindi, di salvare un minimo la faccia attraverso Internet (e in particolare cercando di interrompere la catena delle query che la vedono inevitabilmente legata a parole del genere “disastro ambientale” e “perdita di petrolio”) l’azienda britannica è giunta così tra i più grandi clienti della piattaforma . Insieme ad Expedia (con un budget di 5,9 milioni di dollari), Amazon (che ne ha spesi 5,8 milioni) e eBay (con 4,2 milioni, comunque molto meno rispetto ai 26 milioni al mese di cui parlavano le indiscrezioni ). L’azienda ad aver speso più di tutti è invece AT&T Mobile: 8 milioni di dollari per seguire il lancio di iPhone 4 .
A questi bisogna aggiungere le aziende che acquistano spazi per rivenderli o integrandoli con i propri servizi di marketing, come Living Social che ha speso 2,4 milioni nello stesso mese, e Yellowpages.com , con 1,2 milioni.
Altri nomi di spicco tra i clienti AdWords, anche se con spese che sembrano inferiori a quanto presunto almeno considerando le loro dimensioni, sono GM, Walt Disney, e BMW che, per esempio, hanno speso poco meno di 500 mila euro nel mese di giugno, e Apple e Intel che non hanno superato quota un milione.
Dennis Woodside, VP alle operazioni statunitensi di Google non ha voluto commentare i dati così divulgati ma ha anzi attaccato affermando che “valuterà l’opportunità di ricorrere alle vie legali nel caso qualcuno abbia divulgato informazioni confidenziali sui nostri clienti”.
Claudio Tamburrino