Aereo aveva tentato in ogni modo di incunearsi nel quadro normativo statunitense per offrire agli spettatori televisivi la possibilità di fruire della programmazione delle emittenti tradizionali via streaming e con grande flessibilità: dopo la sentenza della Corte Suprema, la giustizia statunitense ha progressivamente sbarrato ogni strada che avrebbe potuto determinare la sopravvivenza del servizio, che non potrà riciclarsi nemmeno pagando le licenze di ritrasmissione previste per gli operatori via cavo, nemmeno limitandosi a offrire una proposta di DVR. Il servizio delle microantenne era così stato costretto a negarsi ai propri utenti, scegliendo la bancarotta .
Ora il tribunale di New York che si sta occupando di gestire il fallimento di Aereo ha stabilito che il servizio potrà essere smembrato, e che le tecnologie che lo compongono potranno essere vendute nel corso di un’asta prevista per il mese di febbraio. Nonostante fosse la combinazione di queste tecnologie a determinare l’impatto innovativo di Aereo, c’è chi potrebbe volersi accaparrare alcune delle parti che componevano il servizio: sono 17 i soggetti che hanno già espresso interesse.
Broadcaster come CBS, NBC, ABC e Fox, coloro che hanno determinato la disfatta di Aereo e che ancora temono che le tecnologie approntate dal servizio possano competere illegalmente con il loro business, saranno ammessi a partecipare all’asta e avranno diritto di veto sulle proposte formulate da terzi.
Per Aereo, nel frattempo, resta in sospeso il conto con le emittenti: i denari che Aereo potrebbe dover corrispondere per riparare ai danni creati ai broadcaster potrebbero essere fissati in una cifra nell’ordine delle decine di milioni di dollari.
Gaia Bottà