Come per Vodafone e TIM , e i rispettivi servizi Exclusive e Prime, alle segnalazioni dei consumatori sono seguiti gli accertamenti delle autorità, e la diffida volta alla sospensione dell’entrata in vigore di quelli che sono stati riconosciuti essere servizi aggiuntivi a pagamento, veicolati invece agli utenti come se fossero un aggiornamenti al piano tariffario. L’AGCM ha disposto che l’attivazione di All Inclusive Maxi venga provvisoriamente sospesa, in attesa che l’operatore fornisca chiarimenti.
Prevista al via il 29 aprile, l’offerta All Inclusive MAXI proponeva ai propri utenti con contratti ricaricabili un GB di traffico dati ad un costo aggiuntivo 1,5 euro in più ogni 4 settimane. All’utente, avvertito via SMS del cambiamento, era concesso di rifiutare entro 30 giorni dalla ricezione del messaggio. L’antitrust, che ha agito dopo la segnalazione dei consumatori , ha rilevato che la condotta di Wind risulta in violazione del codice del consumo, in quanto non prevede l’ esplicita adesione dell’utente per attivare quello che viene riconosciuto non come una rimodulazione tariffaria ma come un servizio aggiuntivo a pagamento.
A propria discolpa Wind ha segnalato all’AGCM che l’operazione coinvolgerebbe un numero limitato di utenti, 1 milione e mezzo, e che sarebbe stata messa in campo a seguito delle rimodulazioni operate dalla concorrenza, distaccandosi però dalla concorrenza per il fatto di “non aver aggiunto differenti ed ulteriori servizi rispetto a quelli oggetto del contratto” ma concentrandosi sulla “componente che è la più richiesta dai clienti, cioè la navigazione dati” e proponendo il traffico aggiuntivo ad un prezzo inferiore rispetto a quello a cui viene proposto fuori dal contesto dell’offerta. A dimostrazione poi della chiarezza delle condizioni, Wind ha riferito che 300mila utenti avrebbero declinato.
Il garante ha però osservato che All Inclusive MAXI, nonostante quanto dichiarato da Wind, si configura come “una nuova offerta aggiuntiva”, che ci si può solo limitare ad accettare o rifiutare a mezzo opt-out, con la conseguenza dell'”inevitabile scioglimento del complessivo rapporto contrattuale”. In ragione del numero di utenti coinvolti e dell'”elevato grado di offensività della condotta”, il Garante ha stabilito che Wind sospenda provvisoriamente l’attivazione dell’offerta e i relativi addebiti per gli utenti che non abbiano dato il proprio esplicito consenso.
Gaia Bottà