L’AGCOM mette le mani avanti sui Big Data e sull’Intelligenza Artificiale: senza trasparenza avremo effetti distorsivi. L’occasione è quella dell’Internet Governance Forum Italia 2018, presso l’Università Luiss di Roma, ed a parlare è il Commissario dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, Antonio Martuscello:
Le dinamiche della Rete introducono delle criticità potenzialmente molto rilevanti sui meccanismi informativi, suscettibili di produrre alterazioni importanti anche se Internet non è ancora il principale mezzo per reperire notizie e se gli utenti sembrano oscillare tra diffidenza e fiducia rispetto ad esso.
Le parole di Martuscello ben fotografano la situazione. Perché: primo, Internet non è ancora in Italia il principale mezzo di informazione ed occorre pertanto attribuire le giuste priorità ai giusti problemi; secondo, non è chiaro quale sia il grado di fiducia che gli utenti ripongono in quel che vedono sul Web, anche perché il Web di per sé è un grande calderone ove l’autorevolezza non è certo distribuita con omogeneità; terzo, perché non è chiaro il tasso di influenza che Internet può quindi avere sui flussi informativi verso gli utenti.
Ma proprio a causa della difficoltà di definire il contesto, le interdipendenze ed i rapporti consequenziali, è importante che si faccia luce su quelle fenomenologie che possono emergere laddove viene raccolto un alto numero di dati, viene dato in pasto ad algoritmi e vengono forniti output che possono avere conseguenze a livello di opinione pubblica. Spiega ancora Martuscello:
La potenza degli algoritmi affascina e spaventa. Si parla di un’intelligenza artificiale in grado di trovare velocemente un filo logico in enormi insiemi di dati non strutturati che è però asservita a obiettivi ed esigenze “molto umane”. Strumenti la cui potenza può essere utilizzata tanto per far funzionare al meglio le regole democratiche quanto per distorcerle nel modo più subdolo ed efficace possibile.
Il ragionamento del Garante fa quindi il paio con l’idea del “bugiardino” di Stefano Quintarelli e con l’idea di esplicabilità ispirata da IBM: “Il nuovo paradigma richiede di aprire la scatola nera che regola i processi propri dell’ecosistema dei Big Data. È necessario comprendere i momenti e le modalità di acquisizione del dato, il funzionamento degli algoritmi, i modi di conservazione e analisi, le informazioni derivate, e gli usi che ne derivano“. Nell’immaginario dell’AGCOM tutto ciò dovrà tradursi in un “principio di accountability per piattaforme e algoritmi“, elemento base da cui partire per la regolamentazione del settore.