“L’impressione è che le pur apprezzabili vie progettuali proposte, quelle di Telecom Italia e quelle degli operatori alternativi, offrano una visione di quello che si può fare, ma non ancora di quello che concretamente ci si impegna a fare”. E questo non basterebbe affatto al presidente dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (Agcom) Corrado Calabrò.
Non basterebbe per lo sviluppo di reti in fibra di nuova generazione, minacciato dal rischio di un’ eccessiva lentezza progettuale . “Uno spezzatino non coordinato”: questa la preoccupazione principale del presidente di Agcom, recentemente intervenuto a margine di un’audizione sulla numerazione dei canali digitali, tenutasi presso la commissione dei Trasporti alla Camera.
Rischi annunciati proprio alla vigilia del tavolo sulla NGN tra governo e operatori di telecomunicazione, già rimandato più volte . “Ci vuole un’iniziativa complessiva analoga a quella avviata in Francia – ha spiegato Calabrò – un progetto per una fiber nation con una cabina di regia ben salda”.
Questo per evitare “costose duplicazioni delle infrastrutture civili”, affinché l’Italia faccia il salto di qualità di cui ha urgente bisogno. Calabrò aveva già spinto verso un’iniziativa unica in vista di una fiber nation , sottolineando come ci fosse una parziale sovrapposizione delle aree geografiche d’intervento , senza alcun coordinamento delle opere di posa.
Nel frattempo, l’AD di Telecom Italia Franco Bernabé ha annunciato che “il Trentino sarà un caso scuola per la realizzazione della rete di nuova generazione in fibra ottica, che in tutta la regione sarà realizzata entro il 2016”. Bernabé ha presentato gli obiettivi del consorzio Trento Research Innovation Education Sistem (RISE), frutto di una partnership tra la Provincia di Trento e Telecom Italia.
Mauro Vecchio