Agcom ha presentato il nuovo rapporto dell’Osservatorio trimestrale sulle Telecomunicazioni che ha fotografato la situazione su cui dovrebbero intervenire il Governo Renzi e la sua agenda digitale .
Aggiornato al 30 giugno 2014, lo studio in linea di massima conferma quanto precedentemente osservato . In generale, l’Italia si trova ad occupare una posizione arretrata rispetto all’offerta di connessioni di banda larga : in una teorica classifica mondiale relativa all’offerta di connessioni fisse, langue al 47esimo posto.
Secondo le rilevazioni Agcom, inoltre, solo l’1,6 per cento delle connessioni italiane ha una velocità superiore ai 15 Mbps ed, in media, l’Italia risulta raggiungere meno di un quarto di quella garantita dalla banda larga fissa della Corea e risulta staccata anche da paesi europei come Regno Unito e Germania .
Su base annua in questo segmento di mercato si osserva un calo degli accessi complessivi pari a circa 560 mila linee, una fuga che sta accelerando, fino a far segnare un calo di 1,03 milioni di linee negli ultimi 2 anni.
Nel dettaglio, negli ultimi due anni solo Telecom Italia ha segnato meno 1,5 milioni di linee, solo in parte (il 30 per cento) attivate con altri operatori. Al contrario è Fastweb a continuare a crescere: ha quasi raggiunto il 10 per cento del mercato segnando un +0,8 per cento su base annuale.
Come avevano già sottolineato altri studi in precedenza , la preferenza degli utenti italiani per questo tipo di connessioni è evidente: gli investimenti si sono concentrati su questo settore tanto da permettere al paese di mantenere una velocità rilevata analoga a quella degli altri paesi europei, seppur lontanissima dai 14,7 Mbps della Corea.
Per le linee mobile, AGCOM rileva come Telecom Italia, anche se in leggera flessione (-0,4 per cento), mantiene il il primato con il 32,1 per cento del settore, seguita da Vodafone (27,7 per cento) che perde poco più di due punti percentuali e Wind (stabile al 22,9 per cento). H3G supera invece il 10 per cento e gli MVNO passano dal 5,1 al 6,9 per cento delle linee complessive.
Continuano inoltre a calare gli SMS che imboccano trionfalmente il viale del tramonto, a fronte di una offerta sempre più ricca sul fronte della messaggistica formato app: con 25 miliardi di messaggi inviati da inizio anno accusano una riduzione del 42 per cento rispetto al primo semestre 2013.
Claudio Tamburrino