Un’applicazione mobile non dovrebbe sfuggire alle ferree regole della par condicio sui principali mass media del Belpaese. Ergo, i possessori di smartphone non saranno in grado di consultare sondaggi e dati statistici sulle intenzioni di voto, nel cosiddetto periodo di blackout elettorale a due settimane dall’apertura dei seggi. In una sorprendente nota ufficiale , l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (AGCOM) ha ordinato il blocco della diffusione di sondaggi nella PoliticAPP sviluppata dalla società d’analisi triestina SWG . “Dalla mezzanotte del prossimo venerdì e fino alla conclusione delle operazioni di voto”.
La decisione di AGCOM ha lasciato di sale i responsabili di SWG, che solo pochi giorni fa avevano ottenuto dalla stessa Autorità il segnale di via libera per la distribuzione dell’applicazione. Essendo a pagamento – quasi 10 euro su App Store e Google Play – PoliticAPP non era stata ritenuta uno strumento di comunicazione di massa .
Con oltre mille download nel primo weekend dal lancio, l’applicazione dei sondaggi veniva pubblicizzata anche tramite spot televisivi. Una diffusione che non sembra piaciuta ai responsabili di AGCOM, che hanno dunque rivisto la posizione di PoliticAPP e sancito la violazione dell’art. 8 primo comma della legge sulla par condicio: a prescindere dalla piattaforma trasmissiva, i risultati dei sondaggi demoscopici non devono essere diffusi oltre che resi pubblici .
Per questo motivo , l’Autorità presieduta da Angelo Cardani ha “ritenuto che l’applicazione realizzata da SWG, nei termini in cui viene pubblicizzata, rende accessibile – previo il pagamento del prezzo contenuto – il risultato dei sondaggi ad un pubblico potenzialmente molto vasto, con inevitabili effetti di diffusione incontrollata dell’informazione”.
In un’intervista telefonica rilasciata alla redazione di Europa , il presidente di SWG Roberto Weber ha incitato i downloader dell’applicazione a spedire un messaggio di posta elettronica per la consegna delle informazioni promesse . “Se non potremo, restituiremo i soldi – ha continuato Weber – Io sono di Trieste, sono un austro-ungarico: noi la legge la rispettiamo. Di questo si occuperà il nostro avvocato”.
Mauro Vecchio