AGCOM, niente punizioni per i pirati

AGCOM, niente punizioni per i pirati

Il presidente Angelo Cardani, in audizione al Parlamento, si pone come obiettivo primario incrementare l'offerta legale per scoraggiare le violazioni. Nessuna pressione da parte di Telecom Italia nella questione scorporo
Il presidente Angelo Cardani, in audizione al Parlamento, si pone come obiettivo primario incrementare l'offerta legale per scoraggiare le violazioni. Nessuna pressione da parte di Telecom Italia nella questione scorporo

Aggiornamento sulle “problematiche emerse in materia di diritto d’autore online”, nell’ audizione del presidente dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (AGCOM) Angelo Marcello Cardani alle commissioni riunite (Cultura e Trasporti) presso la Camera dei Deputati. Ribadendo l’intenzione di muoversi su tre sentieri principali – educazione alla legalità, promozione dell’offerta legale, enforcement – l’Autorità tricolore vuole un regolamento che scoraggi le violazioni del copyright senza punire i singoli utenti.

In sostanza , nessuna ispirazione a modelli stringenti come quello adottato – e ora ghigliottinato – in Francia con la famigerata Dottrina Sarkozy. AGCOM vuole invece un sistema che riesca a prevenire in modo efficace le infrazioni su Internet, obbligando i principali fornitori di servizi web ad un compito di pattugliamento dei contenuti audiovisivi.

“L’evoluzione tecnologica ci spinge a dire che è meglio un regolamento amministrativo rispetto alla legge, che è molto difficile da modificare, adattare e modulare rispetto a quello che succede giorno per giorno nel mondo reale”, ha spiegato Cardani. La stesura di questo regolamento verrebbe così affidata ad un comitato che “ne discuterà le applicazioni e le eventuali modificazioni e che sarà composto da tutti gli stakeholder (ISP, accademici, membri dell’Autorità) che dovrebbe seguire passo dopo passo lo sviluppo della tecnologia e suggerire cambiamenti o revisioni più sostanziosi e più forti della struttura del provvedimento”.

Segue l’intervento di Deborah Bergamini (PdL), che ha chiesto il rientro della Commissione parlamentare di inchiesta sui fenomeni della contraffazione e della pirateria. Bergamini ha successivamente sottolineato l’importanza di lavorare sulla qualità e quantità dell’offerta legale: “Se non partiamo da questo, qualsiasi altro intervento sarebbe dannoso per la nostra industria culturale”. Il mercato audiovisivo del cinema e del disco avrebbe perso qualcosa come 600 milioni di euro dalla circolazione online di materiale pirata .


Cardani ha poi ammesso che “a volte, l’unico modo di procurarsi un contenuto è piratarlo”, per cui l’ampliamento dell’offerta legale diventa assolutamente indispensabile. Il presidente di AGCOM ha parlato delle cosiddette finestre di distribuzione che prevedono l’uscita di alcuni film solo al cinema, per poi risultare disponibili su altri canali e infine in DVD. Questo sistema sarebbe troppo rigido, basato su regole di marketing stabilite dalle grandi imprese a danno dell’utente che vorrebbe accedere ad un determinato contenuto senza riuscirci .

In definitiva, escludendo l’adozione di strategie in stile HADOPI, Cardani ha ribadito la necessità di “tagliare l’erba sotto i piedi di coloro che scaricano illegalmente, non perseguendoli come teme qualche parlamentare. Non abbiamo intenzione di mandare a casa di nessuno la polizia postale. Bisogna invece levare tutte le scuse in cui molti si cullano, pensando in fondo togliamo ai ricchi , in fondo i prezzi sono alti , in fondo non ho alternative , in modo che la gente abbia davanti una scelta semplice: infrango o non infrango la legge?”.

A margine dell’audizione sulle problematiche legate al diritto d’autore, Cardani è intervenuto a commentare le recenti evoluzioni nell’atteso progetto di societarizzazione della rete di accesso da parte di Telecom Italia. “Siamo orientati verso le raccomandazioni della Kroes, non ho intenzione di fregarmene, ho il massimo rispetto delle raccomandazioni dell’Unione Europea anche se non sono ancora in vigore, e l’Autorità lavora a supporto delle imprese, per contribuire a diminuire le incertezze”, ha spiegato il presidente di AGCOM.

Il CdA della telco tricolore ha infatti subordinato la prosecuzione delle attività di scorporo della rete fissa alla verifica dei principali aspetti regolatori, dopo le precisazioni diramate dalla stessa AGCOM sui prezzi dei servizi di accesso alla rete in rame per l’anno 2013. Da Wind a Fastweb, i vari OLO del Belpaese sospettano l’adozione di un mero espediente per mettere un’indebita pressione sull’autorità indipendente di regolamentazione allo scopo di condizionarne le decisioni. “Su di me assolutamente no e quasi il mio ego ne soffre ma non c’è stata nessuna pressione”, ha assicurato Cardani alla stampa.

Mauro Vecchio

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Pubblicato il
18 lug 2013
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