La legge antipirateria entrata in vigore pochi giorni fa, per la gioia di DAZN e degli altri colossi dello streaming in Italia, ha convinto AGCOM ad agire anche nei confronti di tutte quelle piattaforme che organizzano la condivisione degli account per gli utenti, rendendo servizi come Disney+ e Netflix più economici. La prima realtà nel mirino è Gamsgo, intermediario online ufficialmente oscurato dall’Autorità con la sentenza 7512 del 3 agosto del Consiglio di Stato sulla precedente delibera dell’AGCOM.
AGCOM oscura con successo Gamsgo
La piattaforma in questione, come anticipato, è una delle tante che consente ai consumatori di cercare account e password da condividere con un gruppo di utenti per risparmiare cifre considerevoli sugli abbonamenti per servizi come Netflix, Amazon Prime Video e YouTube Premium. Con l’intento di disincentivare questa pratica e attaccare i fornitori di questi servizi, l’AGCOM sta agendo proprio in questi giorni e, a confermarlo, è lo stesso commissario Massimiliano Capitanio su LinkedIn.
Nel suo post si legge: “La sentenza 7512 del 3 agosto 2023 ha confermato la legittimità della delibera con cui Agcom ha ordinato agli internet service provider la disabilitazione all’accesso al portale Gamsgo che metteva in contatto gli utenti, con la finalità di agevolare la condivisione illegale degli account di DAZN, Netflix, Youtube Premium, HBO Max, Crunchyroll e Spotify e molti altri. Purtroppo molti utenti sono ignari dei rischi che si corrono condividendo le proprie password per pochi soldi”.
Inoltre, egli ha aggiunto che il Consiglio di Stato ha rilevato l’illeceità della condivisione di abbonamenti ricavando vantaggi all’insaputa dell’operatore. Con questo precedente, dunque, ora l’AGCOM potrà avviare la lotta contro tali piattaforme.