Scaduto il termine concesso dall’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (Agcom) per partecipare alla consultazione pubblica relativa allo schema del nuovo regolamento sul diritto d’autore, si apre ufficialmente la fase delle audizioni: i soggetti interessati che hanno presentato le loro posizioni potranno illustrarle ai funzionari dell’Autorità che tuttavia sarà libero nel decidere se prenderle o meno in considerazione.
Lo schema di regolamento dell’Agcom, che introduce stringenti e controversi meccanismi di controllo sui contenuti caricati in Rete, ha spinto numerosi soggetti a intervenire cercando di far valere le proprie ragioni.
Nel frattempo si è in una sorta di moratoria di fatto legata alla necessaria attesa dei pareri delle istituzioni europee
La Federazione italiana dei media digitali indipendenti (FEMI) ha chiesto all’AGCOM di rivedere e limitare l’ambito di applicazione del regolamento a quelli espressamente attribuitegli dalla legge (con particolare riferimento al Decreto Romani sui servizi audiovisivi): la “vigente disciplina non attribuisce – scrive – a
Codesta Autorità altro potere regolamentare che quello relativo ai contenuti audiovisivi nell’ambito, peraltro, della sola attività di fornitura di servizi media audiovisivi”.
Chiede inoltre che quanto meno il procedimento previsto per la rimozione e la deposizione di opposizioni abbia una durata ragionevole , cioè maggiore alle attuali 48 ore previste e preveda possibilità più consone di intervento, “nel quale tutti gli interessati, e cioè anche l’autore del contenuto oggetto di contestazione, siano posti nella condizione di difendersi e di farlo con sufficiente autonomia ed illustrando ogni utile argomento senza irragionevoli limitazioni di spazio quale il ridicolo limite dei 50 caratteri nei quali, allo stato, dovrebbe limitarsi la difesa”.
Sito Non Raggiungibile, oltre ad aver nel frattempo chiesto una moratoria sulle nuove regole per la Rete finché il “diritto d’autore non sarà regolamentato in modo da garantire che anche nella sfera digitale ci sia il giusto equilibrio tra i diversi interessi presenti nella società”, è altresì intervenuta sulla questione.
I promotori dell’iniziativa sono Adiconsum, Agorà Digitale, Studio Legale Sarzana, Assoprovider-Confcommercio, Altroconsumo e Assonet-Confesercenti e hanno scritto all’Agcom criticando il procedimento sommario previsto dalla delibera per la rimozione di un contenuto accusato di violare il diritto d’autore, nonché la mancanza di misure per lo sviluppo di un mercato legale efficiente e competitivo . Infine, critica, come FEMI, la generale competenza di Agcom su contenuti diversi da quelli audiovisivi.
Claudio Tamburrino