AGCOM, si comprimono i ricavi delle Telco: -10,1%

AGCOM, si comprimono i ricavi delle Telco: -10,1%

Investimenti altissimi, numero di addetti in calo, forte concorrenza e nuovi entranti pieni di ambizioni: la fotografia AGCOM del mercato TLC italiano.
AGCOM, si comprimono i ricavi delle Telco: -10,1%
Investimenti altissimi, numero di addetti in calo, forte concorrenza e nuovi entranti pieni di ambizioni: la fotografia AGCOM del mercato TLC italiano.

I ricavi complessivi del mondo delle comunicazioni elettroniche si stanno progressivamente comprimendo. Sebbene sia in forte aumento l’utilizzo di questi canali, gli equilibri di mercato sono qualcosa di differente: benché la percezione sia dunque quella di un settore in piena ed imperitura salute, in realtà le pressioni legate alla concorrenza creano dinamiche tali da rendere estremamente vibrante la tensione. Il risultato è quello per cui nel periodo 2016-2020 i ricavi sono scesi addirittura del 10.1%, passando da 31,5 a 28,3 miliardi nel giro di appena 5 anni.

AGCOM: Telco, settore capital intensive

L’analisi emerge dalla disanima AGCOM sui bilanci di 30 delle principali aziende del settore:

La pressione competitiva del settore rappresenta il principale fattore alla base della tendenziale riduzione della redditività del settore (in primo luogo del margine operativo lordo), osservabile in particolare nel triennio 2016-2018. Dopo un miglioramento ottenuto nel 2019, la nuova flessione osservata lo scorso anno (l’ebitda tra il 2019 ed il 2020 passa dal 38,5 al 36,6%) appare legata alla crisi pandemica che ha caratterizzato l’esercizio 2020. Il margine netto (Ebit), pur scendendo di 0,9 punti percentuali rispetto al 2019 (dal 10,4 al 9,5%), rimane superiore a quanto registrato nel 2016 (7,8%). L’utile ante-imposte, dopo i valori negativi del 2017-2018, torna in area positiva nel 2019 (3,7%), per migliorare ancora nello scorso esercizio (6,2%). Va tuttavia ricordato come le specifiche politiche aziendali in materia di ammortamenti e svalutazioni di cespiti, oltre agli oneri sull’indebitamento, naturalmente impattino sul livello del margine operativo netto e sul risultato d’esercizio ante imposte.

Secondo quanto indicato nel focus dell’Autorità Garante per le Comunicazioni, il settore è soggiogato da un altissimo livello di investimenti necessario, determinando una natura fortemente “capital intensive” del settore. A tutto ciò corrisponde un calo degli addetti pressi i “big” che da tempo occupano il comparto, mentre nomi quali Iliad o Open Fiber stanno incrementando gli organici compensando in parte gli ammanchi della controparte.

La fotografia è quella di un settore che si sta riorganizzando, con nuovi attori entrati a portare avanti una parziale rimodulazione degli equilibri cercando quote proprie di un mercato che sembra avere margini ben risicati di manovra possibile.

Fonte: AGCOM
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Pubblicato il
7 dic 2021
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