L’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (AGCOM) ha pubblicato i dati relativi alle reti fisse e mobili rilevati dall’Osservatorio sulle Comunicazioni a fine marzo 2021. Nonostante le attivazioni del Piano Banda Ultralarga e quelle di FiberCop, gli accessi con tecnologia FTTH sono ancora limitati: solo 2,1 milioni in totale con un incremento di circa 300.000 rispetto al trimestre precedente (fine dicembre 2020).
Connessioni FTTH: crescita troppo lenta
Gli accessi complessivi da rete fissa sono aumentati di 137.000 unità rispetto al trimestre precedente e di 450.000 unità rispetto a marzo 2020. Sul totale di 19,95 milioni di accessi, il 33,1% è su rete ADSL (rame), il 48,2% è su rete FTTC (fibra + rame), il 10,6% su rete FTTH (fibra) e l’8,1% su rete FWA (fibra + radio).
I dati evidenziano un incremento costante delle linee con velocità pari o superiore a 100 Mbps (oggi sono il 55,1% del totale), ma il numero di connessioni FTTH è ancora troppo basso. La “vera fibra ottica” è disponibile solo per 2,11 milioni di utenti, mentre le connessioni FTTC sono 9,62 milioni. Sono aumentate leggermente le connessioni FWA (1,61 milioni), mentre le linee ADSL sono ancora 5,02 milioni.
A marzo 2021, il principale operatore è TIM con una quota di mercato del 42,2%, seguito da Vodafone (16,4%), Fastweb (15,1%), Wind Tre (13,9%), Linkem (3,7%), Eolo (3,1%) e Tiscali (2,4%). Il dato di TIM è dovuto soprattutto al maggior numero di linee ADSL e FTTC. Considerando infatti solo le linee FTTH, TIM occupa il quarto posto, dietro Fastweb, Vodafone e Wind Tre. Ciò testimonia che l’ex monopolista ha sfruttato al massimo la sua rete in rame.