Agcom: stop a rimodulazioni selvagge e a penali per recessi

Agcom: stop a rimodulazioni selvagge e a penali per recessi

Il garante dichiara fuori legge le penali per recesso dal contratto. In caso di rimodulazione l'utente deve poter essere libero di cambiare senza vincoli o costrizioni economiche
Il garante dichiara fuori legge le penali per recesso dal contratto. In caso di rimodulazione l'utente deve poter essere libero di cambiare senza vincoli o costrizioni economiche

L’Autorità per la garanzia nelle comunicazioni prosegue la sua opera di regolamentazione (e sanzione) contro un mercato della telefonia un po’ troppo selvaggio. Dopo la recente delibera 121/17/CONS che ha previsto che gli abbonamenti per la telefonia fissa prevedano periodi di fatturazione di 30 giorni anziché 28, come da recente tendenza (preceduta da sanzioni a Vodafone , Wind e Tim per pratiche aggressive), l’Agcom si sta concentrando sulla scorretta pratica di applicazione di penali per abbandono .

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Il tema delle rimodulazioni tariffarie è da anni all’attenzione delle associazioni dei consumatori e della stessa Autorità. Proprio in questi giorni è stato esplicitato che gli utenti interessati da cambi di tariffa o durata, oltre a dover ricevere un’adeguata informazione non dovranno pagare alcun tipo di penale per recesso dal contratto (accompagnato o meno da un cambio operatore).

Antonio Nicita, commissario dell’Agcom conferma che si tratta di “un nuovo principio che abbiamo introdotto, a tutela degli utenti, prima all’interno di una recente diffida a Tim (che dal primo di aprile tariffa a 28 giorni su rete fissa) e ora, a fine aprile, con una analoga che abbiamo fatto a Fastweb (che dal primo di maggio adotta la nuova tariffazione)”. Precisa Nicita: “Il nuovo principio vale per tutti i cambi unilaterali di contratto di qualunque gestore”.

Agcom ha vietato inoltre la richiesta di rimborso dei costi promozionali ovvero di quella differenza tra costo di listino e costo al netto dello sconto promozionale riconosciuto al momento dell’attivazione. Questo meccanismo è stato fino ad oggi utilizzato con il tentativo di dissuadere i clienti dal recedere dal contratto ponendoli di fronte a un esborso economico molto elevato.

Nonostante la nuova disciplina, proprio in questo periodo continua la scia di rimodulazioni . Sono coinvolti i clienti Tre con aumenti che sfiorano in alcuni casi i 3 euro (unico vantaggio la tariffazione per il traffico Internet a 28 giorni anziché settimanale). Anche Vodafone aumenterà alcune sue tariffe di 1,99 euro “scusandosi” offrendo ai clienti la possibilità di parlare gratis e navigare fino a 2 GB la domenica. Secondo l’Autorità gli operatori telefonici stanno tentando di aggirare almeno in parte i diritti degli utenti colpiti dai cambi.

Il ricorso presentato al Tar del Lazio contro la delibera “anti 28 giorni” è la riprova che le tlc non sono disposte a desistere (seppur i ricorsi siano destinati ad essere persi). Da questa complessa situazione, i nuovi operatori virtuali come ad esempio la neonata Kena Mobile potrebbero trarre qualche vantaggio.

Mirko Zago

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Pubblicato il
3 mag 2017
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