Agcom, una mappa (anche) per il wireless

Agcom, una mappa (anche) per il wireless

Diramata una nuova delibera che considera gli accessi senza filo come valida alternativa all'ADSL. Gli operatori dovranno inviare all'Autorità un rapporto completo entro il 31 gennaio di ogni anno
Diramata una nuova delibera che considera gli accessi senza filo come valida alternativa all'ADSL. Gli operatori dovranno inviare all'Autorità un rapporto completo entro il 31 gennaio di ogni anno

Ad annunciarlo è stata una nuova delibera – la 62/11/CONS – recentemente diramata dall’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (Agcom), contenente “modifiche ed integrazioni alla delibera 188/09/CSP recante criteri di ripartizione tra gli operatori della remunerazione dei costi sostenuti dal soggetto indipendente”.

Modifiche partite dalla precedente delibera – 147/09/CSP del luglio 2009 – che aveva designato la Fondazione Ugo Bordoni (FUB) quale soggetto indipendente, tenendo altresì presenti le “ulteriori disposizioni in materia di qualità e carte dei servizi di accesso ad Internet da postazione fissa”.

All’articolo 1 della nuova delibera è stato così aggiunto, alle parole “utenti del singolo operatore”, la dicitura “sulla base della percentuale di misure effettuate dai rispettivi utenti”. Lo stesso comma primo dell’articolo 4 della delibera 188/09/CSP ha dunque annunciato l’avvio di una sorta di mappatura delle reti wireless nel Belpaese .

“Gli operatori comunicano il numero di linee di accesso ad Internet da postazione fissa attivate al 31 dicembre di ogni anno alla Direzione e al soggetto indipendente, distinguendo tra connessione xDSL, fibra ottica e wireless (sia su banda licenziata che su banda non licenziata), entro il termine del 31 gennaio dell’anno successivo”.

Al comma 1 bis si stabilisce che “ai fini del comma precedente il numero di linee di accesso comprende tutte le singole connessioni fisiche attivate dall’operatore, a prescindere dalla tipologia di rapporto ( consumer/business ) e dal fatto che talune di esse possano essere state attivate nell’ambito di uno stesso contratto di utenza, ovvero comprende il numero di linee equivalenti previste nel contratto”.

L’esperto blogger Stefano Quintarelli ha sottolineato come si tratti forse della prima volta in cui si veda – in un documento pubblico – il wireless considerato come ADSL replacement . Agcom potrebbe dunque scoprire come esistano attualmente molti più utenti senza filo di quanti si sia fin qui prospettato.

La strategia successiva all’analisi potrebbe dunque consistere nella realizzazione di un database ad accesso pubblico, che permetta a tutti gli utenti – e soprattutto a quelli che credono di subire il digital divide perché privi di ADSL – di scoprire valide alternative per soddisfare i propri bisogni di accesso.

La mappatura di Agcom potrebbe dipingere un quadro più efficace e chiaro delle varie zone d’accesso alla Rete nel Belpaese. Le carte verrebbero rimescolate, costringendo chi di dovere a ridisegnare un nuovo scenario, in particolare relativo alle cosiddette zone bianche, grigie e nere sul territorio tecnologico italiano.

Mauro Vecchio

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Pubblicato il
10 mar 2011
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