Il Governo Monti ha inserito nel decreto cosiddetto “Semplificazioni” misure che rappresentano l’intenzione di rilanciare l’Agenda Digitale. In particolare una sorta di “cabina di regia” per sovrintendere ai progetti nazionali e regionali in materia.
Nella conferenza stampa dedicata al DL si è parlato per quanto riguarda l’Agenda Digitale di passi per la “digitalizzazione del paese” e “alcuni provvedimenti di riduzione dei certificati”.
Nel DL Semplificazioni (nella versione pubblicata da Corriere delle comunicazioni ) si legge in particolare di un sistema di coordinamento tra Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca (Miur), Ministero dello Sviluppo Economico (Mise) e ministero della Funzione pubblica.
All’Innovazione tecnologica e all’Agenda Digitale è dedicato tutto il Titolo II: si parte dagli obiettivi posti dalla legge comunitaria del 2010 in materia, dalla “realizzazione delle infrastrutture tecnologiche e immateriali al servizio delle comunità intelligenti”, della scuola e per l’accesso alla Rete, alla “promozione del paradigma dei dati aperti (open data)”, potenziamento delle applicazioni di amministrazione digitale, promozione della diffusione di architetture di cloud computing.
Per fare qualche passo in questa direzione europea, oltre alla riorganizzazione con una “cabina di regia”, il DL mette a dispone una serie di misure che intervengono sulle procedure di acquisto e organizzazione della pubblica amministrazione nell’approccio alle tecnologie digitali. Inoltre mette a disposizione (nel rispetto e con le procedure di legge già previste) del Miur il supporto di Consip, sia per l’attuazione delle iniziative per la digitalizzazione sia per quelle volte all’innovazione tecnologica.
Per Massimo Mantellini il riferimento ad una “cabina di regia” rappresenta un impegno abbastanza vago.
Stefano Parisi, presidente di Confindustria Digitale , ha accolto invece con ottimismo la novità: “Con il decreto semplificazione, lo sviluppo dell’economia digitale è finalmente entrato anche in Italia a far parte delle priorità dell’agenda di governo” e questo dovrebbe aprire “concretamente la strada ad una stagione di cambiamenti per l’Italia sulla valorizzazione delle tecnologie digitali e del web come chiave strategica per affrontare i problemi di crescita, competitività e produttività”.
Allo stesso modo positivo è il commento dell’ex ministro Renato Brunetta, che parla di una strategia che “rappresenta un ulteriore passo in avanti per la modernizzazione del Paese” che “prosegue, in modo evidente, sulla strada tracciata dal precedente esecutivo guidato da Silvio Berlusconi”.
Claudio Tamburrino