Il Parlamento ha approvato undici mozioni (provenienti da FLI, IDV, Grande Sud-Ppa, Popolo E Territorio, API, MPA, Lega Nord, UDC, PDL e PD) al cosiddetto decreto semplificazioni in cui trovano spazio anche le decisioni del Governo Monti in materia di Agenda Digitale.
Tutte le mozioni sono incentrate, sembrerebbe , sulla necessità di vedere l’agenda digitale diventare una priorità per l’azione del Governo soprattutto nell’ottica di allineamento dell’Italia con gli obiettivi dell’Europa, per avere entro il 2020 il 50 per cento delle famiglie con connessioni di almeno 100 megabit al secondo.
Anche il sottosegretario allo Sviluppo Economico Massimo Vari ha sottolineato come le mozioni siano in linea con gli obiettivi del Governo , in quanto rappresentano uno strumento “funzionale alle strategie di produttività, di crescita e di innovazione, in coerenza con l’Agenda digitale europea, che rappresenta una delle sette iniziative faro individuate nella più ampia strategia Europa 2020”.
Il Governo ha così colto l’occasione per tornare sull’argomento Agenda Digitale: per quanto riguarda più concretamente i mezzi, si è chiarito che è previsto anche l’utilizzo diretto di fondi pubblici e si è ribadito che l’obiettivo è quello di azzerare, entro il 2013, il divario digitale nel Mezzogiorno.
Claudio Tamburrino