È noto che il mining delle criptovalute richiede un enorme spreco di energia. Un agricoltore della contea di Denbighshire in Galles ha trovato una possibile soluzione: usare il letame delle sue mucche per generare elettricità. Philip Hughes ha installato un digestore anaerobico per alimentare una “cryptocurrency farm” e generare Ethereum.
Letame delle mucche per minare Ethereum
Nell’immagine in evidenza si vedono i protagonisti della vicenda (la mucca è ovviamente la star principale). La famiglia di Philip Hughes (al centro) coltiva la terra da generazioni, utilizzando il concime naturale delle mucche. Ad un certo punto ha pensato di investire nel mining delle criptovalute con la costruzione di un digestore anaerobico (la struttura a cupola nella foto) che trasforma il metano ottenuto dal letame in elettricità.
Due terzi di questa elettricità viene sfruttata per la fattoria, mentre la parte rimanente alimenta una serie di “mining rig”, computer formati da numerose schede video che generano Ethereum, la moneta digitale più famosa dopo Bitcoin. Hughes ha dichiarato che i guadagni sono buoni, ma dipendono dal valore della criptovaluta (recentemente in discesa).
I mining rig sono stati forniti da Josh Riddett (a destra nella foto), fondatore di Easy Crypto Hunter. Il prezzo di ogni computer è 18.000 sterline. Hughes ha anche iniziato a noleggiare il suo digestore anaerobico. Alcuni economisti ritengono tuttavia uno spreco l’uso di energia rinnovabile per il mining delle criptovalute. Inoltre i computer utilizzati per questo scopo hanno un ciclo di vita piuttosto limitato e contribuiscono quindi all’aumento della spazzatura elettronica. Sarebbe meglio rendere le criptovalute più efficienti dal punto di vista energetico.