IBM, Meta e altre 50 organizzazioni hanno costituito la AI Alliance per lo sviluppo open, responsabile e sicuro dell’intelligenza artificiale. Tra membri della coalizione ci sono note aziende, centri di ricerca e università. L’Italia è rappresentata dal Centro internazionale di fisica teorica Abdus Salam di Trieste. Spicca l’assenza di OpenAI, Google e Microsoft.
Collaborazione tra aziende, sviluppatori e ricercatori
Nel comunicato stampa viene evidenziata la necessità di uno sviluppo open dell’intelligenza artificiale attraverso la collaborazione tra aziende, startup, ricercatori, sviluppatori e governi. La condivisione delle informazioni permette di individuare i rischi e trovare le soluzioni migliori prima di rendere accessibile a tutti la tecnologia.
L’obiettivo principale della AI Alliance è promuovere una comunità aperta e accelerare l’innovazione responsabile nel campo dell’intelligenza artificiale, garantendo al tempo stesso rigore scientifico, fiducia, sicurezza, diversità e competitività economica. Attraverso la condivisione di risorse e conoscenze verranno affrontati i problemi di sicurezza e trovate soluzioni che soddisfino le esigenze di ricercatori, sviluppatori e utilizzatori in tutto il mondo.
È prevista l’istituzione di vari gruppi di lavoro che si occuperanno dei progetti previsti, tra cui lo sviluppo di benchmark, standard di valutazione e tool, creazione dei modelli di IA generativa in maniera responsabile e supporto alla ricerca. Oltre a IBM e Meta (membri fondatori della IA Alliance) ci sono AMD, Intel, Dell, Oracle, Red Hat, Sony, Stability AI e NASA.
OpenAI, Google e Microsoft non fanno parte della coalizione, in quanto hanno spesso criticato lo sviluppo open source dell’intelligenza artificiale che potrebbe incentivare l’uso della tecnologia per attività pericolose.