AI fa diagnosi accurate come un medico non specialista

AI fa diagnosi accurate come un medico non specialista

Secondo uno studio, l'accuratezza diagnostica di modelli AI come GPT-4, Gemini, Llama e Claude è paragonabile a quella di medici non specialisti.
AI fa diagnosi accurate come un medico non specialista
Secondo uno studio, l'accuratezza diagnostica di modelli AI come GPT-4, Gemini, Llama e Claude è paragonabile a quella di medici non specialisti.

Immaginiamo di entrare in uno studio medico e di trovare, al posto del dottore in carne e ossa, un’intelligenza artificiale pronta a visitarci. Uno scenario improbabile? Non proprio. Uno studio recente ha messo a confronto le capacità di fare diagnosi dell’AI con quelle dei medici, e i risultati sono tutt’altro che scontati.

Le diagnosi dell’AI sono precise come quelle dei medici non specialisti

Il team di ricerca guidato dal dottor Hirotaka Takita e dal professore associato Daiju Ueda della Graduate School of Medicine dell’Osaka Metropolitan University ha passato al setaccio ben 18.371 studi, selezionandone 83 per un’analisi approfondita. Protagonisti della ricerca sono stati vari modelli AI, come GPT-4, Llama3 70B, Gemini 1.5 Pro e Claude 3 Sonnet, impiegati in diversi campi medici.

I modelli di intelligenza artificiale, come GPT-4, hanno raggiunto un’accuratezza diagnostica media del 52,1%. Non siamo ancora ai livelli dei grandi luminari della medicina, ma la cosa sorprendente è che le loro performance sono paragonabili a quelle dei medici di base. In alcuni test, la differenza tra AI e dottori “umani” non era nemmeno statisticamente significativa. Certo, gli specialisti restano ancora i più affidabili, con un margine di vantaggio di circa 15,8% in accuratezza

Lo studio ha anche rivelato che l’AI ottiene risultati simili nella maggior parte delle specialità mediche, tranne che in dermatologia e urologia. In dermatologia l’intelligenza artificiale ha mostrato risultati migliori, probabilmente grazie alla sua capacità di riconoscere pattern visivi. Nonostante ciò, il campo richiede ragionamento clinico complesso e decisioni personalizzate, quindi i risultati vanno presi con le pinze. Per quanto riguarda l’urologia, i dati si basano su un singolo ampio studio, il che rende più difficile generalizzare le conclusioni.

L’AI come alleata nella formazione medica

Ma l’AI non si limita a fare diagnosi. I ricercatori intravedono nell’AI un potenziale strumento formativo in ambito medico. Simulando casi clinici complessi, potrebbe affiancare studenti e specializzandi nell’affinare le proprie competenze diagnostiche e nel misurare i progressi. Ma c’è ancora molta strada da fare in questo senso.

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Pubblicato il
21 apr 2025
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