European High Performance Computing Joint Undertaking (EuroHPC) ha selezionato sette proposte per realizzare le prime AI Factory in Europa. L’obiettivo è incentivare lo sviluppo di supercomputer per l’addestramento di modelli e soluzioni di intelligenza artificiale. Sono coinvolti 17 paesi membri che collaboreranno per cercare di ridurre il gap dagli Stati Uniti e dalla Cina. Non c’è la Francia perché l’azienda leader del settore ha sottoscritto un accordo con Microsoft.
Investimento di 1,5 miliardi di euro
La realizzazione delle AI Factory verrà finanziata con 1,5 miliardi di euro. Il 50% arriverà dall’Europa, mentre l’altro 50% da fondi nazionali. I supercomputer verranno ospitati in sette hub tecnologici di altrettanti paesi, uno dei quali è l’Italia. Queste sono le AI Factory:
- IT4LIA – CINECA Bologna Tecnopolo
- BSC AIF – Barcelona Supercomputing Centre (Spagna)
- LUMI AIF – CSC Kajaani (Finlandia)
- Meluxina-AI – LuxProvide Bissen (Lussemburgo)
- MIMER – University of Linköping (Svezia)
- HammerHAI – University of Stuttgart (Germania)
- Pharos – GRNET Atene (Grecia)
Italia, Finlandia, Germania, Lussemburgo e Svezia realizzeranno nuovi supercomputer. Quello italiano sarà l’erede dell’attuale Leonardo. La Spagna aggiornerà l’esistente supercomputer MareNostrum 5, mentre la Grecia utilizzerà il supercomputer DAEDALUS in costruzione.
IT4LIA è una AI Factory creata con la collaborazione di Austria e Slovenia. Portogallo, Romania e Turchia si uniranno alla Spagna per BSC AIF, mentre a LUMI AIF parteciperanno anche Danimarca, Estonia, Repubblica Ceca, Norvegia e Polonia. Le AI Factory saranno attivate entro il 2026.
Secondo Politico, la sfida agli Stati Uniti parte con un handicap. Nell’elenco delle AI Factory non c’è la Francia. Mistral AI, la principale startup del paese, ha sottoscritto un accordo con Microsoft per usare i server Azure.
Gli esperti del settore evidenziano che mantenere i supercomputer aggiornati è molto costoso, quindi i fondi stanziati non saranno sufficienti. Per addestrare modelli AI sempre più grandi occorrono supercomputer sempre più potenti.