Recentemente, l’intelligenza artificiale di Google ha suscitato ilarità suggerendo di aggiungere colla sulla pizza. La tech editor di Business Insider, Katie Notopoulos, ha persino preparato e mangiato una pizza alla colla, naturalmente per scherzo. Tuttavia, questo divertimento sta involontariamente addestrando l’AI di Google a commettere errori.
La risposta sbagliata alla domanda sulla colla nella pizza
Quando si chiede a Google quanta colla aggiungere alla pizza, la risposta corretta – nessuna – non viene visualizzata. Invece, l’AI suggerisce di aggiungere un ottavo di tazza di colla, riprendendo ironicamente il suggerimento scherzoso di Katie Notopoulos. Questo fenomeno ricorda il “Google bombing” degli anni Duemila, quando i risultati di ricerca venivano manipolati associando parole chiave a collegamenti specifici.
Il confronto con altre intelligenze artificiali
A differenza di Google, altre intelligenze artificiali come Perplexity.AI e ChatGPT sconsigliano vivamente l’uso della colla sulla pizza, riconoscendo che si tratta di un meme e sottolineando la tossicità e i danni alla salute derivanti dal consumo di colla.
Problemi con le risposte dell’IA di Google sui propri prodotti
L’intelligenza artificiale di Google sta riscontrando difficoltà anche nel rispondere a domande sui propri prodotti. Ad esempio, quando viene chiesto come attivare gli screenshot nella modalità Incognito di Chrome, l’AI fornisce risposte errate, suggerendo di fare uno screenshot in una normale scheda di Chrome o insistendo sull’impossibilità di catturare screenshot in modalità Incognito.
Il rischio di peggiorare il problema
Ironicamente, descrivendo questi problemi, si rischia di peggiorare la situazione. L’intelligenza artificiale di Google potrebbe assorbire le informazioni fornite e trasmetterle agli utenti come prova del fatto che gli screenshot in Incognito di Chrome sono impossibili e che la colla va effettivamente messa sulla pizza. Resta da vedere come i blogger maliziosi utilizzeranno queste informazioni per creare ulteriore confusione.