OpenAI e ChatGPT sono nomi famosi nel campo dell’intelligenza artificiale, ma anche DeepMind, una divisione di ricerca e sviluppo di Google, che lavora sui progetti AI, ha raggiunto risultati sorprendenti. Le sue intelligenze artificiali sono in grado di prevedere il tempo per 10 giorni con una precisione superiore a qualsiasi altro sistema, di vincere contro gli esseri umani in giochi complessi come StartCraft 2 e di diagnosticare il cancro al seno con una precisione del 99%.
Nuove strutture cristalline con proprietà uniche
Ma non solo. DeepMind ha anche generato migliaia di nuove strutture cristalline inorganiche, che potrebbero essere utilizzate per creare nuovi materiali con caratteristiche rivoluzionarie, sia in termini di elettricità, resistenza o capacità di trasmettere la luce. Queste strutture sono state generate dall’intelligenza artificiale chiamata Graph Networks for Materials Exploration (GNoMe). L’AI è stata progettata per prevedere le strutture cristalline inorganiche, che non sono altro che disposizioni ripetute di atomi che conferiscono ai materiali particolari proprietà, e per farlo ha utilizzato il database di tutti i cristalli inorganici conosciuti.
I cristalli organici, che includono legami carbonio-idrogeno, sono ben conosciuti grazie ai numerosi esempi nei sistemi biologici, ma finora si conoscevano solo circa 48.000 possibili cristalli inorganici. GNoME ha ampliato in modo massiccio questa cifra a più di 2 milioni e, sebbene alcune di queste nuove strutture potrebbero decadere in forme più stabili o essere impossibili da creare del tutto, quasi 400.000 sono pronte per essere sfruttate. Si tratta di un numero impressionante se si pensa che, come afferma uno dei ricercatori, “quando si vuole migliorare la tecnologia, è inevitabile migliorare i materiali”.
Applicazione dell’AI in vari settori
Questa scoperta ha implicazioni in vari settori, dalle celle fotovoltaiche, che potrebbero rendere i pannelli solari molto più efficienti, alle leghe, che potrebbero rendere le automobili e gli aerei più resistenti e leggeri, fino ai componenti dei nostri smartphone, che potrebbero diventare sempre più piccoli ed efficienti. Si tratta di un passo avanti enorme, che potrebbe accelerare il processo di innovazione dei laboratori di tutto il mondo.