Battezzato con l’acronimo AI-SCoRe (per esteso Artificial Intelligence – Sars Covid Risk Evaluation), il progetto nasce dalla partnership tra l’Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico dell’Ospedale San Raffaele di Milano, Microsoft e NVIDIA. Hanno poi preso parte all’iniziativa il Centro di Omics Sciences della struttura meneghina, la società Orobix attiva da lungo tempo nell’ambito dell’healthcare e il centro Porini. L’obiettivo comune è quello di far leva sulle potenzialità dell’intelligenza artificiale per far fronte alla crisi sanitaria che ancora attanaglia il nostro paese, più precisamente per prevedere quali tra i soggetti colpiti dalla malattia rischiano di andare incontro a ripercussioni più pesanti.
AI-SCoRe calcola il rischio da COVID-19
Ad occuparsene una piattaforma di apprendimento autonomo ideata dai professori Carlo Tacchetti e Antonio Esposito (direttore e vicedirettore del Centro di Imaging Sperimentale dell’IRCCS), strutturata in modo da calcolare per ogni persona la probabilità di sviluppare forme gravi di COVID-19, partendo dall’analisi di alcuni indicatori clinici e diagnostici. Così facendo è possibile gestire meglio i pazienti, attribuendo priorità a quelli che hanno più bisogno delle terapie e riducendo l’impatto sulle risorse del sistema nazionale. A rendere ancora più interessante il progetto è il fatto che lo stesso approccio potrà essere sfruttato in futuro per far fronte ad altri possibili scenari simili, come riportato nel comunicato che annuncia l’esordio di AI-SCoRe.
Non permetterà soltanto di affrontare in modo più efficiente ed efficace la Fase 2 della pandemia da COVID-19, ma potrebbe avere implicazioni in molti altri contesti in cui è fondamentale stratificare il rischio sanitario, comprese epidemie e pandemie del prossimo futuro.
Il primo step è costituito dalla raccolta dei dati che coinvolge oltre 2.000 pazienti tra quelli curati da Ospedale San Raffaele, Ospedale Bolognini di Seriate e Centro Cardiologico Monzino. Ha già preso il via anche la realizzazione dell’infrastruttura software delegata alla gestione dell’algoritmo. Si arriverà poi alla sua istruzione finché non si dimostrerà in grado di predire in modo affidabile il rischio associato a ogni singolo soggetto. Prima di un impiego su larga scala l’IA dovrà comunque passare da un rigido processo di test e validazione.