L’intelligenza artificiale svolge un ruolo sempre più preponderante nella vita quotidiana di tutti. Che ci piaccia o no. Sebbene alcuni siano preoccupati per le conseguenze dell’ascesa dell’AI, non si può negare che rappresenti il futuro dell’informatica. Tanto vale abituarsi.
Nonostante oggi sia possibile proteggere un’opera d’arte dall’utilizzo improprio dell’intelligenza artificiale, uno studio dell’Università di Nottingham evidenzia l’importanza di impiegare l’AI in modo eticamente responsabile. La ricerca dimostra infatti come, se adeguatamente controllata, l’intelligenza artificiale possa rivelarsi uno strumento prezioso per far luce su dettagli altrimenti inaccessibili di capolavori artistici.
Per più di 200 anni, un mistero ha circondato il dipinto di Raffaello La Madonna della rosa. L’opera è, infatti, oggetto di dibattito all’interno della comunità degli amanti e dei professionisti dell’arte. Alcuni sostengono che il celebre pittore non abbia dipinto questo capolavoro da solo. Oggi, un’analisi condotta dall’intelligenza artificiale lo conferma senza alcun’ombra di dubbio.
Un’opera d’arte avvolta nel mistero per due secoli
Raffaello è uno dei maggiori pittori del Rinascimento italiano, al pari di Michelangelo e Leonardo da Vinci. Per gli amanti dell’arte che visitano Madrid, una tappa immancabile è il Museo del Prado, che ospita il celebre dipinto La Madonna della Rosa. L’opera, realizzata da Raffaello, raffigura la Vergine Maria con il Bambino Gesù, San Giuseppe e il piccolo Giovanni Battista. Il capolavoro è senza dubbio una delle attrazioni principali per chiunque sia interessato alla pittura rinascimentale italiana e si trovi nella capitale spagnola.
Tra tutte le sue opere, questo dipinto è al centro di un dibattito vecchio di duecento anni. Alcuni esperti sostengono che non tutto il merito della La Madonna della Rosa vada a Raffaello. Infatti, questi specialisti ritengono che la parte inferiore del dipinto, con la rosa, non sia opera del grande Maestro. Altri fanno notare che i lineamenti di Giuseppe non corrispondono alla grafia di Raffaello. Questi dubbi persistono ancora oggi, in assenza di prove concrete. Ma l’intelligenza artificiale ha chiarito la faccenda una volta per tutte.
Le Università di Nottingham, Bradford e Stanford hanno commissionato a un’intelligenza artificiale l’analisi della Madonna della Rosa di Raffaello. Grazie all’apprendimento automatico, l’algoritmo dello strumento può essere considerato affidabile. Come sottolinea il professor Hassan Ugail, è in grado di autenticare i dipinti del pittore con una precisione del 98%.
Inizialmente l’intelligenza artificiale non è stata in grado di determinare con certezza l’autenticità de La Madonna della Rosa, opera dibattuta da secoli. L’algoritmo non ha potuto confermare definitivamente la paternità raffaellesca del dipinto nel suo complesso. I ricercatori hanno però proceduto ad analizzare l’opera in parti isolate: gran parte del quadro è stata autenticata dall’AI come opera del pittore rinascimentale.
Fanno eccezione, secondo l’algoritmo, solo il volto di San Giuseppe, che non sarebbe attribuibile con sicurezza al pennello di Raffaello. Naturalmente, i risultati ottenuti tramite l’intelligenza artificiale vanno considerati con cautela e non forniscono una prova definitiva. Tuttavia, questo studio getta nuova luce su un’opera dalla storia controversa, al centro di dibattiti che risalgono a secoli fa.
Gli apprendisti di Raffaello dietro il mistero?
Non è una novità: i grandi maestri del Rinascimento non lavoravano da soli. Anzi, la maggior parte di loro era circondata da apprendisti e assistenti in una bottega, che li aiutavano con le tele e insegnavano loro i trucchi del mestiere. Sebbene per anni La Madonna della Rosa sia stata attribuita a Raffaello, e solo a lui, è probabile che il dipinto fosse un’opera collettiva. Non sarebbe quindi una sorpresa se Raffaello non avesse dipinto il volto di Giuseppe per La Madonna della Rosa.
Tra i possibili autori del volto di San Giuseppe emergono i nomi dell’allievo di Raffaello Giulio Romano e del pittore Gianfrancesco Penni. Tuttavia, per dimostrare in modo conclusivo il contributo di uno di questi artisti alla realizzazione de La Madonna della Rosa, l’intelligenza artificiale dovrebbe analizzare numerose opere ufficialmente da loro dipinte, meno note rispetto a quelle del celebre maestro.
Attraverso questo studio, le Università di Nottingham, Bradford e Stanford mettono in evidenza le potenzialità dell’AI come strumento prezioso per l’autenticazione di opere d’arte, se utilizzata con un approccio eticamente responsabile. Man mano che la tecnologia si svilupperà, l’intelligenza artificiale potrà rivelarsi decisiva per fare luce su dettagli altrimenti inaccessibili di capolavori artistici, risolvendone gli enigmi che si trascinano anche da secoli.