Roma – Wi-Fi e WiMax sono due tecnologie wireless che portano in sé il germe di una nuova era del networking, capace di ridurre enormemente il digital divide italiano, quello vissuto tuttora da moltissime comunità del Bel Paese, escluse nei fatti, e nelle infrastrutture, dai frutti più promettenti della rivoluzione digitale. Questo il senso di una presa di posizione di AIIP , l’Associazione dei maggiori provider italiani, secondo cui dal wireless dipendono molte delle opportunità della cosiddetta Società dell’informazione .
“La disponibilità di accesso a banda larga always-on – spiega AIIP – è un fattore fondamentale per lo sviluppo della Società dell’Informazione e per la competitività del territorio. Il rapporto sulla diffusione della banda larga nella Provincia di Roma mostra che 59 dei 121 Comuni non sono raggiunti dalla larga banda, mentre 25 sono serviti solo parzialmente. Il digital divide originato da una tale situazione implica anche complesse problematiche che coinvolgono tutti gli aspetti della vita di una comunità: economici, culturali, sociali”.
La problematica è a largo spettro, come ben sanno tutti gli utenti che con difficoltà si collegano dalle aree del paese dove la banda larga e i servizi avanzati di telefonia sono ancora un miraggio. E’ ora, ha spiegato il vicepresidente AIIP Paolo Nuti nel corso di un convegno, che si dia un via libera reale e concreto per “il trasporto della connettività in tecnologie Wi-Fi e WiMax”.
Per farlo servono subito le licenze che consentano ai provider di operare in questa direzione, quella di strumenti wireless a basso costo: la direzione è quella intrapresa dal Ministero delle Comunicazioni ma è sul fronte dell’urgenza che AIIP sembra voler premere.
Secondo AIIP “l’accesso e l’utilizzo delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione rappresentano nel nostro mondo un prerequisito per lo sviluppo economico e sociale. Sono l’equivalente dell’elettricità ai tempi dell’era industriale”. “Il rischio – afferma l’Associazione – è quello di un arresto dello sviluppo dell’intero sistema Paese”.
Nuti ha anche sottolineato gli spesso dimenticati meriti dei provider italiani, che in molti casi hanno sfruttato un elevato grado di conoscenze e know-how per realizzare servizi che hanno reso Internet una realtà in Italia e in grande anticipo rispetto alle mosse degli operatori telefonici tradizionali. Il ruolo innovatore dei provider in questo senso, nel networking, nelle tecnologie di rete e nei servizi IT – spiega AIIP – “ha sempre garantito il massimo vantaggio dell’utente, in particolare alle PMI italiane per le quali gli ISP hanno svolto una vera e propria alfabetizzazione IT”.
Non è una puntualizzazione da poco: molto spesso il Palazzo in passato è sembrato dimenticarsi del ruolo pionieristico svolto da un nugolo di aziende talvolta messe in difficoltà a causa di un mercato che non riesce a sganciarsi dal controllo ancora straordinario esercitato dall’incumbent su tutte le sue dinamiche.