Roma – Scrive l’Associazione dei provider AIIP : “L’Europa intera ci guarda con stupore. L’arretratezza dell’Italia in fatto di diffusione dei servizi in banda larga è finita su tutti i giornali. Ci voleva ECTA , l’associazione europea degli operatori alternativi, per denunciare, nella sua relazione annuale , questa anomalia tutta italiana, di un mercato nato concorrenziale ed ora dominato da un solo operatore e per chiedere come mai non sia stato fatto nulla per una regolamentazione procompetitiva di tale mercato.
A tale relazione, AIIP risponde che sorprende lo stupore. Sono anni che in ogni audizione, convegno o tavolo tecnico presso il Garante delle Comunicazioni , AIIP sostiene che lo strapotere di Telecom Italia tarpa le ali alla concorrenza e che i primi ad essere danneggiati sono proprio i consumatori.
Se l’ex monopolista continua a possedere più del 72% del mercato della banda larga e può “fare leva” di tale potere di mercato sull’accesso per estenderlo sui servizi “a valle” (Voip, IPTV, etc.), come possono gli altri operatori competere ad armi pari sul mercato?
Nella migliore delle ipotesi, resta solo lo spazio per una rivendita di prodotti altrui , con un sostanziale appiattimento del mercato, sgradito anche ai consumatori.
Le poche regole che ci sono vengono costantemente disattese, a volte perfino dalla stessa Autorità che ha il dovere di farle rispettare, come nel caso dell’autorizzazione del servizio ADSL wholesale a 20MB impugnato da AIIP al Tar, con l’intervento del Codacons a favore delle tesi di AIIP.
Senza contare che il vuoto regolamentare, specie in un mercato caratterizzato da notevoli effetti rete, espone i concorrenti alla legge del più forte. Il perdurare di questi sintomi sta portando lentamente e progressivamente l’Italia ad un regresso tecnologico e culturale che arriva perfino a scoraggiare gli investimenti nel nostro Paese.
AIIP ritiene opportuno che il Governo prenda immediatamente atto di questa allarmante situazione che, più che in ogni altro settore, necessita di misure urgenti per la salvaguardia della concorrenza. Per questo chiediamo al Ministro Bersani di intervenire con decisione ed in tempi brevi per ridare all’Italia un assetto procompetitivo anche nel settore delle comunicazioni elettroniche, in particolare per l’innovazione del tessuto tecnologico del Paese”.