Le tariffe di terminazione mobile devono scendere. AIIP torna sull’argomento dei costi applicati dagli operatori mobili alle compagnie di telefonia fissa per ribadire l’urgenza di un provvedimento regolatorio più incisivo da parte dell’ Authority TLC : “Queste tariffe – osserva l’associazione – hanno un impatto diretto sulle tasche dei cittadini in quanto contribuiscono quasi interamente alla formazione delle tariffe al pubblico delle telefonate da rete fissa a rete mobile”.
Non sono sufficienti, secondo AIIP, le nuove tariffe proposte dall’Authority, pur riconoscendo che la loro riduzione comporti “un risparmio per i consumatori stimabile in 1,5 Miliardi di euro rispetto alle precedenti”. L’associazione sottolinea però l’esistenza di un problema di fondo su cui riflettere molto seriamente: tali tariffe non sono orientate ai costi e questo potrebbe comportare “un sovraccosto per i cittadini italiani pari a 3,5 miliardi di euro nel prossimo quadrienno”. In soldoni (è il caso di dirlo), si tratterebbe di profitti extra per gli operatori mobili.
“Questa stima – spiega ancora l’associazione dei provider – considera solo il traffico da rete fissa verso i due operatori mobili dominanti, ed è in linea con diverse analisi dei costi tra loro concordanti, fra cui quella di ARCEP (il regolatore francese). Secondo AIIP, a fronte di una tariffa proposta da AGCOM per TIM e Vodafone di 8,85 centesimi di Euro al minuto, il costo reale sostenuto dagli operatori non può essere superiore oggi ai 3,7 centesimi. Tale stima è ulteriormente avvalorata da quanto affiora dal recente procedimento antitrust riguardante alcuni operatori mobili Italiani, dai cui documenti emergerebbe la conferma che già in passato i prezzi di terminazione mobile non erano realmente orientati ai costi. Infine, ad ulteriore dimostrazione della distanza tra tariffe e costi reali, Vodafone è in grado di applicare tariffe notevolmente inferiori a quella proposta da AGCOM nel caso dell’offerta Home Zone (legata alle soluzioni Vodafone Casa , ndr), dove le chiamate terminano ad un valore di 1,5 centesimi al minuto pur venendo consegnate su telefonino”.
I provvedimenti finora definiti dall’Authority delle Comunicazioni non vanno dunque incontro, ricorda AIIP, alle esigenze di un mercato orientato agli interessi degli utenti, ma favoriscono i gestori: “Se sono già molte le asimmetrie regolamentari tra i mercati delle telecomunicazioni fisse e mobili, con grande vantaggio per tutti gli operatori mobili nei confronti dei fissi, le nuove tariffe di terminazione proposte dall’Autorità appaiono ancora sbilanciate nel produrre un vantaggio a favore dei due maggiori operatori mobili che, sempre più facilmente, potranno concentrare in un duopolio un mercato a cui stanno attingendo a piene mani da fin troppo tempo, a danno delle imprese che tentano di competere nel medesimo settore e riducendo la capacità di scelta per i consumatori”.
Osservazione condivisa dalla Commissione Europea, che ha già esortato l’Autorità presieduta da Calabrò ad impegnarsi sul fronte delle tariffe di terminazione, e da Altroconsumo , che ha individuato nel duopolio TIM-Vodafone le responsabilità di un mercato ancora rigido e lontano dall’essere “efficiente, moderno e concorrenziale”.
Dario Bonacina