Sarà probabilmente uno dei primi brand ad avvantaggiarsi del post-pandemia, ma al tempo stesso è uno di quelli che più sta pagando dazio per la situazione in corso: Airbnb ha annunciato i propri dati trimestrali mettendo in evidenza tanto le difficoltà di mesi senza viaggi né turismo, ma al tempo stesso confidando massima fiducia nella possibilità di rimbalzo non appena le condizioni lo permetteranno.
Airbnb chiude un anno difficilissimo
Per ora le entrate sono chiaramente in caduta, con un ultimo trimestre dell’anno che vede gli introiti cadere del 22% rispetto all’anno precedente: un dato negativo ma al tempo stesso non drammatico, che la stessa Airbnb fotografa nell’ottica di una insperata resilienza del gruppo di fronte alle difficoltà. 859 milioni di dollari di entrate contro una previsione di 748 milioni: meglio del previsto, al di sopra delle aspettative che un 2020 di lockdown poteva lasciar delineare.
Il CEO Brian Chesky ha inoltre rivelato una nota interessante circa l’esito della forte riduzione delle spese di marketing nell’anno in corso (operazione necessaria per contenere le spese in una annata tanto anomala): dato che i risultati si son rivelati comunque all’altezza delle aspettative, in futuro il gruppo molto probabilmente taglierà fortemente su questo tipo di voci di spesa (“è una lezione che non dimenticheremo“).
Il passivo complessivo è molto più ampio (3,89 miliardi di dollari), ma trattasi di spese strettamente legate all’IPO affrontata. Il CEO plaude i risultati della spending review affrontata in questi mesi e confida quindi massima fiducia circa le possibilità del gruppo per il futuro. Difficile, però, fare previsioni di breve periodo: la ripartenza della macchina di Airbnb è strettamente legata alla velocità di diffusione dei vaccini ed alla caduta dell’allarme pandemico. Quando i viaggi ripartiranno, il gruppo avrà buon gioco a riportare il proprio catalogo sul mercato per raccogliere la voglia di svago e di fuga su cui molte famiglie saranno pronte ad investire.