Dovrà pagare una multa di 2.400 dollari (circa 1.800 euro) per aver affittato temporaneamente una parte del suo appartamento newyorchese, in violazione di una legge locale che vieta ai residenti della Grande Mela la concessione a pagamento delle proprie unità abitative per un periodo inferiore ai 29 giorni. Non qualificato come struttura alberghiera, l’appartamento era entrato a far parte del network digitale Airbnb .
Inizialmente , un giudice amministrativo di New York aveva obbligato il cittadino Nigel Warren al pagamento di una più salata multa di 7mila dollari. Intervenuti in sua difesa, i rappresentanti legali di Airbnb avevano sottolineato come Warren non fosse affatto intenzionato a trasformare il suo appartamento in una tipica struttura ricettiva. Per questioni burocratiche legate alle varie zone residenziali nella metropoli statunitense, il giudice abbassava il totale della sanzione pecuniaria a 2.400 dollari.
Lanciato nell’ottobre 2007 dal giovane imprenditore Brian Chesky, il portale Airbnb mette in contatto tutti quegli utenti a caccia di alloggi a breve termine con soggetti privati che hanno la possibilità di affittare uno spazio extra a casa propria (o di loro proprietà) . Per il giudice newyorchese si tratterebbe di un business illegale, dal momento che la legge locale vieta gli affitti per periodi inferiori a 29 giorni.
I vertici di Airbnb hanno più volte esercitato pressioni lobbistiche per riformulare i termini legislativi della metropoli. ( M.V. )