I vertici di Airbnb hanno scelto di integrare in modo definitivo una regola introdotta nell’agosto 2020 durante le prime fasi della pandemia: il divieto di organizzare feste all’interno degli alloggi prenotati attraverso la piattaforma. Un altro ban temporaneo ai party era giunto nel 2019, dopo la tragedia passata alle cronache come la sparatoria di Halloween.
Niente più party nelle case Airbnb
La decisione è stata presa in conseguenza a un’assunzione di consapevolezza: la misura funziona. Nel comunicato si pone l’accento sulla correlazione diretta tra l’implementazione della policy risalente a due anni fa e la diminuzione pari al 44% delle segnalazioni relative ai party. Insomma, i feedback registrati sono positivi. Non vi è alcun motivo valido per non rendere la regola strutturale.
Col passare del tempo, il divieto di organizzare feste è diventato qualcosa in più rispetto a una misura di sanità pubblica. Ha contribuito a sviluppare una politica comunitaria fondamentale per il supporto dei nostri host e dei loro vicini.
Tra le altre novità annunciate oggi, è da considerarsi eliminato il limite massimo di 16 persone per quanto riguarda la capacità di accoglienza di un alloggio. Anche in questo caso, il tetto era stato introdotto per favorire il distanziamento durante la fase più critica della pandemia.
Ricordiamo che la piattaforma ha attivato, anche in Italia, il Servizio di supporto al vicinato. Consente di lasciare il proprio numero di telefono per ricevere in breve tempo una chiamata, segnalando così eventuali problemi con gli occupanti di un host. Per maggiori informazioni è possibile visitare l’apposita sezione sulle pagine del sito ufficiale.
Se hai bisogno di aiuto in merito all’home-sharing nel tuo quartiere (per segnalare una festa, rumori molesti o un problema di vicinato), sei nel posto giusto.
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