Sean Parker, che a vent’anni era Mr Napster e lo spauracchio delle case discografiche e a venticinque presidente di Facebook, torna in azione con un nuovo progetto: Airtime , un servizio di video-chat per connettersi con i propri amici Facebook ma anche con sconosciuti. Il nuovo progetto, per il momento solo un’applicazione browser-based, riparte anche dall’ altra metà di Napster: Shawn Fanning, insieme a cui Parker aveva fondato la piattaforma di music-sharing.
Se dal punto di vista della video-chat con propri contatti si ritrova a combattere con realtà solide sul mercato come Skype, Google Hangout, TinyChat, ooVoo o Ustream, la possibilità di collegarsi (anonimamente) con sconosciuti a caso ha fatto pensare agli osservatori alla bolla chatroulette , piattaforma che aveva inizialmente attirato l’attenzione dei navigatori, ma che sembra essersi un po’ persa tra nudi, esibizionisti e spam. Dall’esperienza di Chartoulette, d’altronde, Airtime sembra aver saputo cogliere per andare oltre quello che al confronto sembra un esperimento social più che un vero e proprio prodotto: dal servizio lanciato da Andrey Ternovskiy, d’altronde, prende esplicitamente ispirazione e ci potrebbe essere un rapporto maggiore con esso se la collaborazione con lo studente russo avesse funzionato.
Parker ha spiegato che l’attuale panorama di social network attivi sul Web è in verità relativamente noioso e in alcuni casi realtà come Facebook prevengono anche dal fare nuove conoscenze. Il suo progetto, dunque, guarda al futuro pensanod al passato: Airtime sta cercando – spiega – proprio di “riportare la sorpresa e la serendipità di Internet. Una caratteristica che stava certamente lì nei suoi primi giorni di vita, ma che poi è andata svenendo”. Lui e Fanning, racconta creando un legame emotivo con il nuovo progetto, si sono proprio conosciuti nei lontani anni ’90 in una chat room online: un caso che ha portato al crearsi di una duratura amicizia offline.
La principale differenza rispetto a Chatroulette è che la piattaforma di Parker permette alle persone di riconoscersi come simili in base a connessioni social condivise, posizione geograficha e interessi. Gli utenti, poi, sono automaticamente giudicati più o meno affidabili a seconda delle volte che vengono scartati (velocemente) dagli altri utenti. Per evitare esibizionisti e nudisti, Airtime integra al suo interno diversi strumenti di riconoscimento facciale per segnare come improprie le webcam non focalizzate su di un viso, e allo stesso scopo effettuata screenshot casuali che vengono poi analizzati da un team di moderatori alla ricerca di contenuti illeciti.
Tutte queste azioni sono volte a garantire la sicurezza della piattaforma, ma è d’altronde logico supporre che dovranno superare le diffidenze di utenti e autorità, eventualmente preoccupanti dalle implicazioni per la privacy. Stessi problemi, d’altronde, sembrano poter creare l’integrazione con Facebook, dal momento che per accedere al servizio serve dare l’accesso non solo ai propri contatti e alla chat del social network, ma anche anche alla propria bacheca. Dal punto di vista tecnico, infine, Airtime non si limita ad essere una video-chat con la possibilità di inviare messaggi: per esempio è possibile guardare video su YouTube insieme al proprio interlocutore.
Sean Parker ha saputo condire la presentazione del suo nuovo progetto con un po’ di glamour: sul palco di Manhattan davanti agli osservatori si è collegato in video-chat con celebrità come Julia Louis-Dreyfus, Jim Carrey, Snoop Dogg, Alicia Keys e Jimmy Fallon. Questo tuttavia, nonostante la regola dei prestigiatori che prescrive di attirare l’attenzione altrove per nascondere il trucco, non ha fatto passare inosservati diversi problemi tecnici incontrati da Airtime , problemi da cui non sembra del tutto immune neanche in queste prime ore di apertura al pubblico.
Anche se sembra davvero troppo presto per poter parlare di possibili forme di remunerazione (in Italia, per esempio, non è neanche attiva la funzione per contattare sconosciuti), Airtime ha già attirato 40 milioni di dollari in investimenti.
Claudio Tamburrino