Le sanzioni imposte alla Russia in seguito all’invasione dell’Ucraina hanno avuto e avranno un impatto anche sull’economia del Vecchio Continente. Per questo motivo, la Commissione europea ha adottato un quadro temporaneo di crisi per consentire il sostegno delle aziende attraverso gli aiuti di stato, alcuni dei quali serviranno per compensare l’incremento dei prezzi dell’energia.
Effetti della crisi ucraina: aiuti fino al 31 dicembre
Come ha evidenziato Margrethe Vestager, Vice Presidente della Commissione e commissario per la concorrenza, le sanzioni adottate contro la Russia hanno penalizzato anche l’economia europea e la situazione continuerà nei prossimi mesi. Grazie alla flessibilità delle norme sugli aiuti di stato, i paesi europei potranno sostenere le imprese e i settori più colpiti.
Il quadro temporaneo prevede tre tipi di aiuti:
- Aiuti di importo limitato: fino a 35.000 euro per le imprese che operano nel settore agricolo, della pesca e dell’acquacoltura, e fino a 400.000 euro per le imprese che operano negli altri settori. Tale sostegno può essere concesso in qualsiasi forma, comprese le sovvenzioni dirette
- Garanzie statali e prestiti agevolati: garanzie statali o regimi di garanzia a sostegno dei prestiti bancari contratti dalle imprese e prestiti pubblici e privati alle imprese con tassi d’interesse agevolati. Sono previsti limiti all’importo massimo dei prestiti in base alle esigenze operative delle imprese, determinate sulla base del fatturato, dei costi energetici e del fabbisogno di liquidità
- Aiuti per compensare i prezzi elevati dell’energia: gli stati membri potranno compensare le imprese per i costi aggiuntivi dovuti all’aumento dei prezzi di gas ed elettricità. L’aiuto complessivo non può superare il 30% dei costi ammissibili, fino a un massimo di 2 milioni di euro. Se l’impresa subisce perdite di esercizio sono possibili ulteriori aiuti per garantire il proseguimento dell’attività economica (fino a 25 milioni di euro per le imprese a forte consumo di energia e fino a 50 milioni di euro per quelle attive in settori specifici, come la produzione di alluminio e di altri metalli, fibre di vetro, pasta di legno, fertilizzanti, idrogeno e prodotti chimici di base)
Il quadro temporaneo di crisi sarà operativo fino al 31 dicembre 2022. La Commissione valuterà prima della scadenza se ci siano le condizioni per un’eventuale proroga.