La Commissione europea ha chiuso l’indagine avviata oltre 10 anni fa nei confronti di Amazon per i presunti aiuti di Stato ricevuti dal Lussemburgo. Dopo una lunga battaglia legale, l’azienda di Seattle ha ottenuto una vittoria definitiva, quindi non deve pagare le tasse arretrate. Chiuse anche simili indagini che riguardano Fiat e Starbucks.
Nessun vantaggio fiscale per Amazon
La Commissione europea aveva avviato l’indagine il 7 ottobre 2014. Il 4 ottobre 2017 ha stabilito che il Lussemburgo ha concesso ad Amazon aiuti di Stato illegali dal 2003. Attraverso un “tax ruling”, l’azienda di Seattle ha ricevuto vantaggi fiscali per circa 250 milioni di euro (tasse non pagate). Ciò causa una distorsione della concorrenza.
Amazon ha presentato e vinto il ricorso presso il Tribunale generale dell’Unione europea. La Corte di Giustizia (CGUE) ha confermato il giudizio di primo grado, rigettando l’appello della Commissione europea, in quanto non ha dimostrato l’esistenza del vantaggio selettivo.
A distanza di oltre 10 anni dall’avvio del procedimento e circa un anno dopo la sentenza definitiva della CGUE, la Commissione ha ufficialmente chiuso l’indagine. Stesso epilogo per le indagini avviate l’11 giugno 2014 nei confronti di Fiat e Starbucks. La Commissione aveva stabilito l’esistenza di aiuti di Stato il 21 ottobre 2015, ma i tribunali UE hanno annullato la decisione.
La Commissione ha invece vinto lo scontro legale contro Apple. L’azienda di Cupertino deve pagare 13 miliardi di euro in tasse arretrate in Irlanda.