Aiuto! Il nuovo Codice della privacy!

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Si sfoga un fornitore di servizi internet che dovrà adeguare le strutture per obbedire al Codice che entra in vigore il primo gennaio. Quanto costerà tutto questo? E a chi?
Si sfoga un fornitore di servizi internet che dovrà adeguare le strutture per obbedire al Codice che entra in vigore il primo gennaio. Quanto costerà tutto questo? E a chi?


Roma – Gentile redazione, con questa mia vorrei semplicemente esprimere una preoccupazione che mi assilla da quando è stato approvato il nuovo decreto sulla privacy che entrerà in vigore il primo gennaio 2004 . Tale decreto arriverà come un macigno su tante persone che come me sviluppano software e fanno hosting/housing.

Tra imposizioni al limite del ridicolo, responsabilità penali di vario tipo, adempimenti e adeguamento di tanti software già realizzati in passato, bisognerà lavorare 6 mesi senza poter far crescere l’attività e (diciamolo) spesso gratuitamente. Non tutti i clienti sono disposti a pagare gli aggiornamenti necessari. E di certo non si può sbatterli fuori casa.

Molti diranno che sono problemi miei, o che quando c’era la bolla tutti incassavano miliardi, o cose tipo “se non sei un bravo programmatore e fai le cose coi piedi stattene a casa…” A questi rispondo che i problemi non sono solo miei ma di TUTTI i provider di TUTTI gli sviluppatori di TUTTI i gestori di dati di TUTTI quelli che hanno accesso a database con i semplici nomi e cognomi.

Rispondo che quando c’era la bolla speculativa hanno guadagnato TANTI miliardi in POCHI. Tutti gli altri hanno lavorato normalmente (o molto di più che normalmente) e normalmente hanno incassato. E aggiungo anche che il problema della sicurezza non riguarda solo i programmatori inesperti, o quelli che non hanno grandi finanze alle spalle perchè come TUTTI BEN SANNO (anche quelli che fanno finta di essere sicuri di sè) un computer sicuro è un computer spento (leggansi i vari crack Microsoft, Apache.org, Nasa, qualche grossissima compagnia di carte di credito, qualche banca e infine, ommioddio, anche la Debian).

Sarà demagogia ma.. se ammazzi una persona ti danno 5 anni con la condizionale, se perdi i dati di qualcuno in un database che non interessa a nessuno rischi quasi l’ergastolo. Propongo la reintroduzione della pena di morte per quei delinquenti che smarriscono il dato sull’acconciatura del cane di quell’utente. La pena di morte per il demone Internet già l’hanno ripristinata.

Ciao
Nicola (BS)

sull’argomento:
Sicurezza nel nuovo Codice della Privacy

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Pubblicato il
18 dic 2003
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