Akamai ha pubblicato la sua analisi sullo stato della Rete riferita al primo quarto del 2009. Come era prevedibile è emerso che Cina e Stati Uniti producono da soli il 50 per cento del traffico Internet .
Per quanto riguarda invece la broad band , il Giappone con i suoi 5 Mbps medi scalza dal primo posto la Corea del Sud per quanto attiene la banda larga: quest’ultima comunque mantiene il primato per la velocità massima rilevata (11 Mbps). Tuttavia, sempre per quando riguarda Seoul, sono calati gli indirizzi IP unici: la percentuale di connessioni è diminuita di ben 25 punti percentuali.
Secondo i dati forniti da Akamai in Europa solo la Svezia riesce a mantenere proporzioni simili a quelle nipponiche, mentre le restanti nazioni viaggiano a livelli nettamente inferiori: sono ben 120 i paesi in cui la banda media è inferiore al singolo Mbps.
Globalmente invece la velocità media delle connessioni Internet sarebbe cresciuta dell’undici per cento , attestandosi intorno ad 1,7 Mbps.
Cavi sottomarini, torrette per il WiMAX e fibre ottiche sempre più capillari dovrebbero progressivamente assottigliare e magari eliminare il divario digitale : secondo Akamai la banda larga dovrebbe presto estendersi anche in Africa, Oceania e nei Caraibi grazie alla creazione di nuove infrastrutture di trasporto dati. Sempre dal punto di vista tecnologico sono aumentati domini nazionali che abilitato i propri server DNS per il protocollo IPv6.
Giorgio Pontico