Gli analisti di Akamai Technologies hanno tracciato un nuovo quadro relativo alla diffusione di Internet, dalla velocità media delle connessioni all’origine degli attacchi DDoS .
Lo Stato di Internet di Akamai è una statistica relativa al terzo trimestre 2013 basata sulle connessioni alla sua piattaforma ed al lavoro di un osservatorio sugli attacchi DDoS indirizzati a siti e-commerce: da questi dati è riuscita ad estrapolare un quadro coerente della situazione.
A livello globale, al primo posto per velocità di connessione. la Corea del Sud, con addirittura il 70 per cento di utenti dotati di high broadband (velocità superiore ai 10 Mbps), seguita da Giappone (49 per cento) e Paesi Bassi. La media di velocità comunque mostra un trend di crescita (più 10 per cento rispetto al periodo precedente) fino a raggiungere quota 3,6 Mbps.
Per quanto riguarda l’Europa, fino a giugno scorso secondo l’azienda di servizi cloud la velocità media era cresciuta del 5,3 per cento: nell’ultima parte dell’anno scorso la velocità media di connessione continua a crescere su queste tendenze positive, così come la crescita dell’high broadband , per cui si guadagnano il podio i Paesi Bassi (più 45 per cento), la Danimarca (più 38) ed il Belgio (più 36).
Per quanto riguarda le connessioni mobile, in generale, il terzo trimestre 2013 ha registrato una velocità media di connessione tra i 9,5 Mbps e gli 0,6 Mbps, con picchi tra i 49,8 Mbps e i 2,4 Mbps: in Europa il provider che ha offerto la velocità di connessione maggiore si trova in Russia, con 9,1 Mbps , seguito da un operatore ucraino (8,7 Mbps) e uno austriaco (7,1 Mbps).
Sempre in Europa, poi, si registra il maggior incremento del tasso di adozione degli indirizzi IPv6, che a livello globale sono saliti a 123 milioni.
Nonostante fino al precedente periodo di osservazione l’Italia avesse registrato un discreto trend di crescita della banda larga (più 11 per cento rispetto al primo trimestre 2013), fino ad arrivare intorno ai 4,9 Mbps con picco medio di 23,3 Mbps, negli ultimi mesi del 2013 la crescita sembra essersi fermata intorno ai 4,9 Mbps e il picco medio di velocità di connessione è pari a 18,2 Mbps , inferiore del 4,9 per cento rispetto allo scorso anno e del 22 per cento rispetto al trimestre precedente: un numero particolarmente negativo per l’Italia che resta l’unico paese fermo sotto i 20 Mbps, nonché l’unico, insieme alla Turchia, ad avere un tasso di adozione della banda larga inferiore al 50 per cento. Relativamente ferma anche l’ high broadband che nel Belpaese è aumentata dello 0,5 per cento (arrivando fino al 3,7 per cento degli italiani).
In Italia, inoltre, esiste un divario di circa 1.6 Mbps tra il provider che offre la velocità di connessione mobile media maggiore (4.5 Mbps) e quello che offre la velocità media minore (2.9 Mbps) . Le velocità di connessione massime offerte dagli operatori italiani vanno dai 25,6 Mbps ai 19,0 Mbps.
Per quanto riguarda la sicurezza, Akamai ha registrato una diminuzione degli attacchi DDoS, 281 rispetto ai 318 del trimestre precedente (meno 11 per cento): ma i primi tre trimestri del 2013 hanno fato contare complessivamente più offensive di tutto il 2012 , 807 contro 768. È dalla Cina che arrivano la maggior parte degli attacchi (il 35 per cento), con l’Indonesia al secondo posto (20 per cento del totale) e gli Stati Uniti in terza posizione (l’11 per cento). In crescita anche gli attacchi provenienti dall’Europa che, in totale, arrivano al 13,5 per cento (lo 0,7 dall’Italia).
informatico.it/punto/20140129/sicurezza.jpeg”
align=”right” ALT=”dati” title=”Akamai, Internet all’ultimo stato”>
Claudio Tamburrino