Il panico ha serpeggiato tra gli utenti arabi del servizio di aggiornamento in tempo reale del broadcaster locale al-Jazeera, con una serie di SMS fasulli inviati in automatico a tutti gli iscritti al servizio . Nel primo dei brevi messaggi di testo, l’attuale premer del Qatar sarebbe uscito indenne da un tentativo di omicidio. Nel secondo SMS, la moglie dello stesso emiro avrebbe riportato gravi ferite.
Tutto falso, come confermato sul sito di al-Jazeera a poche ore dall’invio degli inquietanti messaggi. Un gruppo di hacker sarebbe riuscito ad intrufolarsi tra i meandri del servizio automatico del network per annunciare al mondo il tentativo di assassinio del premer nel piccolo emirato arabo.
La cyberoffensiva è stata subito rivendicata dai membri dell’esercito elettronico siriano (SEA), organizzazione pro-Damasco che già aveva attaccato i siti web dell’emittente araba Al Arabiya e della Harvard University . Il governo del Qatar ha da tempo espresso pieno supporto nei confronti dei ribelli siriani che lottano contro il regime del Presidente Bashar al-Assad.
Agli inizi dello scorso agosto, gli hacker siriani avevano messo nel mirino l’agenzia di stampa Reuters, prendendo il controllo di uno dei suoi account Twitter per poi pubblicare messaggi a favore di al-Assad. I vertici editoriali di al-Jazeera sono disposti a collaborare con le autorità qatariote per stanare i responsabili.
Mauro Vecchio