Non possono più contare su importanti canali di comunicazione sulla rete, non possono interfacciarsi con i sostenitori di tutto il mondo: il braccio propagandistico di Al-Qaida è operativo a basso regime, quattro dei cinque forum che operavano come fulcro della comunicazione in rete sono inoperativi dal 10 settembre.
A rilevare l’anomalia è il Washington Post : è rimasto online solo uno dei cinque forum che fungevano da snodo di tutte le strategie di comunicazione web dell’organizzazione, a giustificazione del fatto un solo comunicato, nel quale i suoi sostenitori si limitano a imputare il problema a “ragioni tecniche” e a raccomandare i frequentatori abituali di diffidare dalle imitazioni.
La circostanza dell’estromissione dalla rete dei quattro forum appare tutto fuorché chiara: avvenuta il giorno precedente all’11 settembre, la scomparsa dei forum si è accompagnata agli imprevisti legati alla diffusione del videomessaggio in cui Al-Qaida celebrava la ricorrenza degli attacchi negli States. Quelli che hanno preceduto e seguito l’11 settembre sono stati giorni concitati per il fronte web di Al-Qaida: c’è chi ha suggerito che i cyberwarrior di al-Qaida si siano trovati a dover fronteggiare l’offensiva dell’intelligence degli States, supportata da quella tedesca e della Malaysia, c’è chi imputa i disservizi ad un regolamento di conti fra cracker mossi dall’intolleranza . Nessuno ha però rivendicato gli attacchi, nessuno ha confermato il proprio coinvolgimento.
Solo una delle cinque principali finestre web su cui corre la comunicazione di Al-Qaida è rimasta online: si tratta di al-Hesbah , un forum a cui l’ accesso è garantito a pochi accoliti che confidano nei gestori e in Allah affinché al-Ekhlaas , uno dei forum principali rimasti offline “venga ripristinato con successo così che il messaggio possa tornare a diffondersi”. Ma il problema persiste: le operazioni di coordinamento sono meno efficaci, coloro che si occupano della propaganda per Al-Qaida possono contare su un unico canale e non possono che augurarsi che il dispiegarsi del passaparola non alteri il significato dei messaggi postati.
“È la prima volta da tre anni che Al-Qaida ha solo un forum che porti avanti il flusso della propaganda – spiega Evan F. Kohlmann, un consulente che ha in passato cooperato con l’intelligence statunitense – questi siti sono il corrispettivo di pentagon.mil , whitehouse.gov , att.com “. A risentire del disservizio non sono però solo le organizzazioni fondamentaliste: anche coloro che si occupano di contrastarle potranno contare su un numero ridotto di canali per monitorarne le attività.
Gaia Bottà