Proprio nei giorni che vedono Google annunciare dal palco dell’I/O 2019 le ultime evoluzioni del suo assistente virtuale, Amazon ribatte sottolineando l’ormai capillare diffusione di Alexa. L’intelligenza artificiale del gruppo di Seattle è oggi integrata in oltre 60.000 dispositivi già presenti sul mercato, commercializzati da più di 7.400 brand in totale.
60.000 dispositivi con Alexa
Il numero è enorme, soprattutto se si considera l’incremento registrato nel corso dell’ultimo anno: nel maggio 2018 erano 12.000 e in settembre 20.000. In soli otto mesi il volume è dunque triplicato, a testimonianza di come gli sforzi e gli investimenti fin qui messi in campo da Amazon siano stati ripagati, innescando un’accelerazione nella dinamica di distribuzione sul mercato che non accenna a rallentare. Siamo parlando di tutti quei prodotti che pur non appartenendo alla linea Echo vengono progettati da aziende di terze parti al fine di supportare in modo nativo l’interazione con Alexa mediante app o comandi vocali.
Il computo, va precisato, include anche tutti quegli accessori o apparecchiature come le prese intelligenti o le lampadine smart che pur non disponendo al loro interno di un microfono, di un display o di un altoparlante sono in grado di interfacciarsi con l’assistente virtuale facendo leva su dispositivi mobile, protocolli standard come ZigBee o passando dagli hub per le smart home.
Concorrenza e prospettive
Per tornare a fare un confronto con il concorrente di Mountain View, la pagina del supporto ufficiale dell’Assistente Google afferma che i device supportati sono 10.000, commercializzati da 1.000 brand differenti. Il dato è però aggiornato all’ottobre 2018.
Il settore è in crescita, con le tecnologie che dopo aver fatto capolino inizialmente sugli smartphone e nei primi smart speaker vengono oggi sottoposte a continue ottimizzazioni così da meglio rispondere alle esigenze manifestate dagli utenti. La loro integrazione in elettrodomestici, indossabili, device IoT e dashboard per le automobili non farà che spingerne ulteriormente la diffusione, contribuendo a democratizzare il concetto di intelligenza artificiale rendendolo accessibile e fruibile all’utente comune.