Alexa è intelligenza artificiale, è assistente virtuale, è community: la dimostrazione nell’iniziativa Alexa Answers al debutto ufficialmente oltreoceano in questi giorni. Permette agli utenti di rispondere direttamente alle domande poste da altre persone. Una sorta di piattaforma per la conoscenza condivisa, attraverso la quale sciogliere dubbi e replicare ai quesiti altrui, con l’IA di Amazon a fungere esclusivamente da tramite.
Alexa Answers
Accessibile al momento solo negli Stati Uniti, consente a chiunque di rispondere a domande del tipo: “Quanti fiumi scorrono in Brasile?”, “Quanto bisogna dormire ogni giorno per stare bene?” oppure “Quanti strumenti è in grado di suonare Stevie Wonder?”. Quesiti ai quali difficilmente un algoritmo può far fronte poiché è difficile reperire la informazioni corrette dalle risorse online.
Il progetto Alexa Answers è stato lanciato lo scorso anno in una fase beta privata accessibile da poche migliaia di utenti e ora è stato avviato un rollout su più larga scala. Una volta ricevuta una risposta, Alexa la riproduce specificando che arriva da un altro utente. Queste le parole di Bill Barton, Vice President di Alexa Information per Amazon.
La nostra stella polare, la nostra visione, è che vorremmo Alexa fosse in grado di rispondere a ogni domanda indipendentemente dal linguaggio o da chi la pone, su qualsiasi device.
Ad oggi l’obiettivo non pare raggiungibile, almeno non ancora. Per questo l’IA, talvolta, deve necessariamente farsi da parte e lasciare che siano gli utenti stessi a rispondere.