Non so se sia successo anche a voi, ma io ricordo bene quel periodo: la tv era profonda, inserita in un vano del grosso mobile del salotto e il telecomando non esisteva. C’erano però dei pulsanti proprio di fianco allo schermo e qualcuno ad un certo punto doveva alzarsi per andare a schiacciare e cambiare canale. Ero sempre io quello che si doveva alzare, ma tutto sommato non avrei fatto alzare nessun altro: il click era una magia che apriva un nuovo mondo. Pochi i canali disponibili: Rai 1, Rai 2, Rai 3, Rete 4, Canale 5, Italia 1, Telemontecarlo (!) e poi iniziava la pletora dei canali locali fatti di cartoni animati, film di dubbio gusto e televendite continue. Ci si faceva un giro, si sceglieva la trasmissione e poi tutti seduti sul divano a guardare la tv.
Poi è arrivato il telecomando e tutto è cambiato.
Fire TV Stick: il ritorno della voce
La situazione descritta in queste prime righe è quella dei primi anni ’80. Sono passati nel frattempo oltre 30 anni: la tv è diventata uno schermo sottile (fino ad essere appesa, come un quadro qualsiasi), moltiplicandosi nelle case e parcellizzando la visione su più divani e più canali. Oggi la modalità prediletta è on-demand, la trasmissione è spesso in streaming e l’esperienza non ha più nulla a che vedere con quel che era la tv di una generazione fa.
In questo contesto ecco nascere nomi quali Netflix, DAZN o la nuova Amazon Fire TV Stick ([amazon_link asins=’B07PVCVBN7′ template=’PriceLink’ store=’blaze-pi-21′ marketplace=’IT’ link_id=’f4bd97e0-4096-4ecf-a634-af1cc5bdb910′]). In quest’ultimo nome c’è un passaggio ulteriore rispetto al panorama televisivo dell’ambiente casalingo: il nuovo telecomando, infatti, include un microfono con il quale si può interagire in modo intelligente con la tv, trasformandola in strumento “smart” che obbedisce ai comandi, cerca contenuti, ferma il flusso, ricorda le riproduzioni precedenti, crea playlist e altro ancora. Il bambino dei primi anni ’80, quello che si alzava per cambiare canale mentre i genitori rimanevano sul divano ad impartire suggerimenti, è oggi incarnato nella voce artificiale di Alexa.
[gallery_embed id=111255]
Mio padre mi diceva spesso “cerca un film di Bud Spencer”. Così, non appena ho avuto in mano la Fire TV Stick per una prima prova sul campo, non ho esitato: “Alexa, cerca un film di Bud Spencer
“. Sulla tv, immediata, è comparsa l’interfaccia con i suggerimenti, tra i quali “Non c’è due senza quattro”, “Nati con la camicia” e “Due superpiedi quasi piatti”. Non so su quale servizio stessi per andare al click: che fosse Netflix o Amazon Prime Video, poco importa poiché lo streaming sarebbe partito istantaneamente. Come quando mio padre mi diceva “Bello, guardiamo questo”. E così facevamo.
Poi è arrivata la Fire TV Stick con Alexa e tutto è cambiato.
Alexa farà scomparire il telecomando?
La Fire TV Stick esprime in sé un paradosso che presto si renderà evidente: lo strumento che mette il telecomando al centro dell’esperienza tv grazie all’interazione vocale con l’interfaccia, sarà esattamente il dispositivo che cancellerà il telecomando dall’esperienza tv. Succederà in virtù del fatto che, come già possibile oggi, è sufficiente un qualsiasi dispositivo Echo nella stessa stanza per interagire con la televisione senza più nemmeno il bisogno di impugnare il telecomando. Nessuna ricerca sotto i cuscini, nessun pulsante da premere, nessun device da tenere in mano: la voce sarà l’unico strumento necessario per controllare servizi ricchi e complessi come quelli accessibili tramite la nuova dimensione smart del display appeso al muro.
Il ritorno della voce nell’esperienza televisiva coincide con l’inizio (lento, lentissimo) della scomparsa del telecomando. O almeno così potrebbe essere, visto che di fianco a noi ora siede Alexa.