Consentirà di effettuare previsioni precise sulla qualità dell’aria fondendo i dati delle percentuali di inquinamento con i modelli climatici. È l’algoritmo sviluppato da Rao Kotamarthi , dell’ Argonne National Laboratory , Alexis Zubrow dell’ Università del North Carolina e Li Chen dell’ Università di Bristol .
Controllando l’andamento delle percentuali di inquinanti si è rilevato che anche differenze molto piccole di agenti come ozono o monossido di carbonio – nell’ordine di una o due parti per milione – possono fare la differenza, possono far decidere o meno l’adozione di provvedimenti che riconducano la zona interessata entro le soglie di guardia. “Unendo i dati rilevati dalle sonde con i modelli climatici, possiamo affinare le previsioni”, dice Kotamarthi. “I meteorologi lo fanno già da tempo, ma chi opera nel settore delle analisi chimiche dei gas e degli aerosol se ne sta interessando solo ora”.
Grazie ad una rigorosa analisi matematica e a numerose attività di simulazione, il gruppo ha così messo a punto la soluzione software in grado di compensare tutte le incertezze, sinora lasciate insolute dai tradizionali sistemi di misura.
“Dobbiamo poter generare previsioni esatte sull’ozono, sul monossido di carbonio e altri gas-serra per tutte le applicazioni di misura della qualità dell’aria”, spiega il luminare. “Sinora si è proceduto solo per approssimazioni basate sui semplici dati delle rilevazioni, usandole per tentare una previsione che lascia però dietro di sé troppe incertezze”.
I nuovi modelli sviluppati guardano specificamente agli squilibri del monossido di carbonio, ma secondo gli studiosi saranno presto applicabili anche ad altre concentrazioni pericolose, come quelle di biossido di carbonio e altri gas.
Kotamarthi e Paul Hovland, dell’ANL, hanno anche dato avvio a un progetto finanziato dalla NASA per sviluppare le previsioni con l’aiuto di misure assistite da satellite.
Secondo il gruppo, questo studio potrebbe arrivare a fornire previsioni di scenari climatici a distanza di decadi (di 10 anni in 10 anni) e ciò aiuterebbe molto le autorità di tutti i paesi interessati a pianificare per tempo gli interventi necessari al mantenimento della qualità dell’aria e del clima.
Marco Valerio Principato
( fonte immagine )