Alibaba, il più grande ed influente e-commerce del mondo, sta guardando con interesse al mondo fisico. 486 milioni di dollari investiti per acquistare il 38 per cento delle azioni di un’azienda specializzata in big data la dicono lunga sulle intenzioni di Alibaba, soprattutto se si considera che si tratta di un’azienda cinese legata al mondo degli alberghi, della vendita al dettaglio e dell’intrattenimento (InterContinental Hotels Group, e Starbucks sono tra i brand gestiti). L’azienda in oggetto è la Shiji Retail Information Technology Co. E con questa mossa sono ben 10 i miliardi di dollari già investiti da parte di Alibaba nell’apertura di negozi fisici.
Alla notizia segue la conferma che Alibaba abbia acquistato anche il 15 per cento delle azioni di una nota catena che si occupa di vendita di mobili e arredamento nel mercato cinese, la Easyhome per una spesa di circa 700 milioni di euro. Anche in questo caso è evidente che l’interessamento va non tanto sul canale di vendita fisica, quanto piuttosto sui dati. L’immensa mole di dati che ruota attorno alle vendite (sia online che offline) permettono infatti all’azienda di Jack Ma di comprendere gli interessi e le intenzioni di acquisto di un pubblico sempre più vasto offrendo una risposta mirata. Tra i benefici per il retailer vi sarà una miglior gestione delle scorte e dei magazzini che dovrebbe corrispondere ad una miglior efficienza.
E ricordate l’ acquisizione dei supermercati Whole Foods da parte di Amazon? Un’azione simile è stata recentemente portata a termine sempre da Alibaba, che ha investito 2,44 miliardi di euro sul gruppo Sun Art Retail. Si tratta di una delle più importanti realtà di supermercati di tutta la Cina, che in occasione dell’acquisizione ha commentato per voce del suo amministratore delegato Daniel Zhang così: “i negozi tradizionali rivestono un ruolo indispensabile nel percorso del consumatore e dovrebbero essere potenziati attraverso la tecnologia guidata dai dati e servizi personalizzati”.
Ma l’avanzata asiatica sembra non conoscere né ostacoli né soste. Già da tempo di vocifera circa una partnership con la statunitense Kroger (2800 punti vendita). E il perfezionamento dell’accordo sembra essere effettivamente dietro l’angolo. Amazon farebbe bene ad intimorirsi. Il concorrente asiatico si sta “globalizzando” ma soprattutto sta seguendo una politica commerciale molto aggressiva e tutto sommato anche molto simile: il recente “deal” con Walt Disney per espandere l’animazione in Cina lascia intendere che Mr. Ma voglia tentare l’arrembaggio anche nel mondo del video on demand .
Mirko Zago
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