Tutti stanno già lanciando l’allarme criptovalute. È bastata una dichiarazione degli analisti della società finanziaria Standard Chartered per gettare il panico tra investitori e alimentare il fuoco di chi da sempre è anti crypto. In questi giorni, secondo i loro dati Bitcoin nel 2023 potrebbe crollare verso i 5.000 dollari di quotazione.
Questa previsione è stata esposta nella nota agli investitori del 4 dicembre intitolata “The Financial-Market surprise of 2023“. In questo comunicato Eric Robertsen, Global Head of Research di Standard Chartered, ha dettagliato il possibile scenario futuro nel mondo della criptosfera:
Bitcoin ha un rischio di ribasso molto maggiore del 70%. Dopo un tale declino, il prezzo del Bitcoin sarà ancora troppo caro, quindi $ 5.000 non saranno nemmeno vicini al fondo.
Si tratta di allarmismo o c’è qualcosa di vero in queste dichiarazioni così funeste? In un certo qual modo ci stiamo già da tempo abituando al fatto che le criptovalute in generale nei prossimi mesi non raggiungeranno livelli importanti. L’inverno crittografico, lo abbiamo già detto, continuerà per altri mesi anche nel 2023.
Inoltre, anche se Bitcoin forse raggiungerà i 500.000 dollari di quotazione, lo stesso Michael Novogratz, autore di questa dichiarazione e CEO di Galaxy Digital, ha spiegato che ci vorranno più di 5 anni. Infatti, contrariamente a quanto si pensava, ha affermato:
Non succederà fra cinque anni. Il cambiamento principale e il motivo della caduta del Bitcoin da $ 69.000 a $ 20.000 è che il presidente della Fed Jerome Powell ha deciso di mostrare il superpotere della Banca Centrale e ha iniziato a combattere l’inflazione. Ha alzato il tasso base dallo 0% al 4%.
Bitcoin a 5 mila dollari: Robertsen spiega il perché
Tornando alla previsione funesta sulla quotazione futura di Bitcoin sfrattato a 5.000 dollari, è interessante capire il perché. Cosa ha spinto Standard Chartered a sostenere questa teoria? Sempre Robertsen ha chiarito le motivazioni intrinseche:
I rendimenti crollano insieme alle azioni tecnologiche e mentre la svendita di Bitcoin rallenta, il danno è stato fatto. Sempre più società e scambi di criptovalute si trovano con liquidità insufficiente, portando a ulteriori fallimenti e al crollo della fiducia degli investitori nelle risorse digitali.
La ripresa dell’oro nel 2023 arriverà quando le azioni riprenderanno il loro mercato ribassista e la correlazione tra i prezzi delle azioni e delle obbligazioni tornerà a essere negativa.
Nel dubbio gli analisti consigliano di diversificare i propri investimenti con altri asset digitali e opzioni. Ad esempio, su Binance esiste una sezione completamente dedicata a NFT e Fan Token. Aumentando la portata del proprio target di investimento gli esperti sostengono sia possibile ridurre i rischi momentanei in attesa che il mercato crittografico si riprenda.