Roma – Un negozio online italiano è finito nel mirino degli utenti dopo che alla sua home page, nei giorni scorsi, è stata sostituita una breve elencazione di dati della società che ha gestito quell’e-shop: sono infatti moltissimi coloro che affermano, in rete e nelle lettere alla redazione di Punto Informatico, di aver pagato per acquistare prodotti tecnologici venduti dal negozio e di non aver ricevuto nulla. Ora che il sito è sparito la preoccupazione raddoppia.
Ad essere finita sotto accusa è la società “A.D.B. CENTER WORKS di brigida antonio Srl”, titolare del dominio www.adbcenterworks.it , dominio sul quale fino a qualche giorno fa era disponibile un negozio online che si era rapidamente imposto per una politica di ribassi decisamente spinta.
Sebbene alcuni utenti dichiarino di non essersi voluti fidare di quei prezzi così ridotti (e parliamo di monitor, portatili e cellulari scontati fino al 30 o 40 per cento sul normale prezzo di listino), sono moltissimi quelli che ora denunciano di aver pagato per apparecchi che non hanno mai ricevuto. Visualizzando la cache di Google è facile rendersi conto dell’appeal dell’offerta della società venditrice, con base a Pescara: l’home page riportata nella cache è densa di offerte dal sapore d’occasione irripetibile.
Per rendersi conto della quantità di utenti coinvolti, molti dei quali parlano apertamente di truffa , è sufficiente dare uno sguardo ai newsgroup dove, oltre ad uno sforzo per sensibilizzare i media, i clienti ADB mettono in fila le proprie esperienze, tutte molto simili: occhio catturato dal prezzo assai conveniente, pagamento con carta di credito a seguire, e inizio di una lunga attesa. Coronata ora dall’apparente sparizione del sito.
Molti peraltro i forum che si stanno occupando dell’argomento, come quello che fin dal primo minuto ha raccolto le segnalazioni degli utenti, dal titolo emblematico: “Truffa ADB Center Works”.
Inevitabili dunque le denunce che, stando a quanto affermano alcuni utenti, sono già partite nei confronti dei titolari di quel negozio online, esposti che vengono recepiti dalle forze dell’ordine dalle quali già nei prossimi giorni si dovrebbero avere notizie. Inevitabile anche l’angosciosa attesa dei molti che, avendo speso anche diverse centinaia di euro, ora temono di non rivederli più.